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La base contro Grillo: abolire il reato di clandestinità

Beppe Grillo

Il comico aveva criticato i senatori M5S che avevano presentato un emendamento per cancellarlo. Oggi ha lanciato un referendum online e la maggioranza ha votato per la cancellazione

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Grillo incassa una "lezione" dalla base del suo blog. Già nelle scorse settimane il tema dell'abolizione del reato di clandestinità era stato oggetto di discussione, e di divisioni, all'interno del MoVimento 5 Stelle. E solo l'intervento del comico aveva bloccato la presentazione di un emendamento, da parte dei senatori grillini, che ne chiedeva l'abrogazione. Oggi il colpo di scena. Dalle 10 alle 17 gli "iscritti certificati" sono stati chiamati a votare un referendum vincolante per il gruppo parlamentare del Senato che domani dovrà votare sull'argomento. Il risultato? I votanti sono stati 24.932 su 80.383 aventi diritti, 15.839 hanno votato per la sua abrogazione, 9.093 per il mantenimento. "Con l'abrogazione - si spiega sul blog - si mantiene comunque il procedimento amministrativo di espulsione che sanziona coloro che violano le norme sull'ingresso e il soggiorno nello Stato". Una rassicurazione che la dice lunga su quanto l'argomento sia delicato per i MoVimento e per la sua base elettorale. Polemiche sul web. Ma il risultato non è stata l'unica nota dolente per Grillo. Polemiche si sono scatenate soprattutto per le modalità scelte per il voto online. E dopo gli attacchi di alcuni senatori M5S, già noti per essere considerati voci critiche alla linea del MoVimento, si sono scatenati gli attivisti. C'è chi accusa: "Questa è l'ennesima presa per i fondelli del duo les-cani. Bella "sta democrazia che ti avvertono dopo che la votazione  iniziata e senza nessun dibattito che analizzi i pro ed i contro, ma soprattutto che spieghi cosa si vota. Bisognerebbe spiegare il significato della parola democrazia ai 5 Stelle". E chi denuncia: "Questa gestione padronale fatta passare per democrazia diretta ha veramente stancato: democrazia diretta? Con al massimo lo 0,3% degli elettori del movimento che partecipano alle votazioni? continuiamo così...". "Il blog è usato come un manganello mediatico - si legge in un altro commento sul web - e per giunta viene ripulito da commenti ritenuti inappropriati da parte dello staff. Io non mando il cervello all'ammasso per nessuno. Lo staff non è neanche in grado di prendere in castagna i media". Molti se la sono presa con l'orario della consultazione: "Come fanno a votare tutti gli iscritti che alle ore 18 non sono ancora tornati a casa dal lavoro? O si presuppone che siano iscritti solo casalinghe, pensionati e disoccupati? Oppure che si "blogghi" dai posti di lavoro? Non mi sembra tanto giusto". E chi aggiunge: "Pur avendone diritto, ho deciso di non votare perché non si può fare così in fretta. Contesto il metodo". Un altro attivista sostiene che "ancora una volta il metodo non mi soddisfa. Da quanto si sapeva questo emendamento? Con tutta la polemica che ne è seguita? Arrivate oggi a chiedere di votare per sapere cosa ne pensiamo? Magari darci una settimana, in modo da informarci meglio e discuterne con gli amici? E quelli che si lamentano che pur avendone diritto non riescono a votare? Ne ho contati almeno cinque solo tra gli ultimi 30/40 commenti...". "Dalle 10 alle 17, sette ore per decidere cosa fare su un tema vitale per l'Italia, democrazia diretta express con orari da fancazzista. Fate ridere!" è il commento caustico di un altro utente. Ma tra i commenti ci sono anche coloro che plaudono all'iniziativa in piena sintonia con Grillo. E chi ne approfitta per attaccare i "dissidenti" 5 stelle: "Qualunque cosa facciamo, i pennivendoli e la tv troveranno il modo per darci addosso. Lo farebbero pure se Di Battista e gli altri riuscissero nel miracolo di riportare indietro dall'India Latorre e Girone. Ma quello che mi fa girare i c... è la pretesa di questi senatori dissidenti che dicono che non avremmo diritto di esprimerci su questo. Una cosa che mi manda fuori dalla grazia di Dio. Ma che cazzo ci stanno a fare costoro nel M5S. dimenticavo votato e votato per mantenere e se perdo dico, che si voti per eliminare". Critico anche Ettore Rosato, esponente dell'ufficio di presidenza dei deputati Pd, che definisce così Grillo: "demagogo era e demagogo resta. Il suo annuncio di avviare una consultazione on line sulla cancellazione del reato di immigrazione clandestina lo conferma pienamente", ha dichiarato.

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