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Piemonte, il Tar annulla le Regionali del 2010

Cota

Accolto il ricorso dell'ex presidente Bresso. Adesso l'ultima parola passa al Consiglio di Stato. Il voto potrebbe arrivare nella prossima primavera

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Il Tar del Piemonte ha accolto il ricorso dell'ex presidente Bresso contro la lista "Pensionati per Cota" di Michele Giovine. Ora la parola passa al Consiglio di Stato, a cui la regione potrebbe ricorrere per ribaltare la decisione del Tar, che sancisce un ritorno anticipato alle urne dei piemontesi. E' durata quasi quattro anni la "battaglia" ingaggiata dall'ex presidente della regione Bresso: lo scorso 14 novembre la Cassazione aveva condannato in via definitiva Michele Giovine a due anni e 8 mesi per avere raccolto firme false sulla sua lista. Nella sentenza il Tar "accoglie il ricorso principale - si legge - e per l'effetto annulla l'atto di proclamazione degli eletti, unitamente agli atti presupposti oggetto di impugnativa, ai fini della rinnovazione della competizione elettorale". Come spiegato da Mercedes Bresso e dai suoi legali, ora si devono attendere le motivazioni della sentenza e gli avvocati di Cota potrebbero avanzare ricorso al Consiglio di Stato impugnando, per ora, solo il dispositivo emesso questa mattina. Le motivazioni, come accade quandi si tratta di materia elettorale, dovrebbero comunque essere rese note a breve, forse a giorni. Il dispositivo è stato trasmesso alla prefettura e alla regione Piemonte. Adesso l'ultima parola passa al Consiglio di Stato, organo al quale la Regione ricorrerà per vedere capovolta la sentenza del Tar Piemonte. Un verdetto che arriverà entro 45 giorni. Se da Palazzo Spada arriverà la conferma della sentenza, le elezioni si terranno probabilmente in primavera, abbinate con le Europee. Il centrosinistra ha già il probabile candidato: l'ex sindaco di Torino e ora presidente della Compagnia di San Paolo Sergio Chiamparino. Il centrodestra pare puntare a Gilberto Pichetto o Claudia Porchietto, attuali assessori nella giunta Cota. Il governatore pare orientato a candidarsi alle Europee. "La sentenza è una vergogna" ha dichiarato Cota, già scosso da altri avvenimenti giudiziari. La sentenza arriva infatti dopo il suo coinvolgimento come indagato , nell'inchiesta sui rimborsi alla regione Piemonte. Cota ha poi dichiarato che in attesa della risposta del Consiglio di Stato andrà avanti come prima. Un atteggiamento bollato dalla Bresso come «irresponsabile».

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