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Richiamo di Napolitano: «Piena integrazione degli immigrati»

++ QUIRINALE, NON SI RIUSCIRA' RICATTARE CAPO STATO ++

Messaggio del Presidente della Repubblica nell'anniversario della tragedia di Marcinelle. Il ministro Mauro: «L'Italia si è assunta responsabilità anche non dovute»

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Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rende omaggio alle vittime di Marcinelle, nel 57° anniversario della tragedia dei minatori morti in Belgio, ricordando che «la commemorazione delle 262 vittime deve costituire potente richiamo ad una riflessione ancora attuale sui temi della piena integrazione degli immigrati così come su quelli della sicurezza nei luoghi di lavoro». Il capo dello Stato nel suo messaggio, sottolinea anche che «il concreto accoglimento di queste istanze umane e civili e la piena affermazione di questi diritti fondamentali debbono essere perseguiti con la massima attenzione dalle istituzioni e da tutte le forze sociali». «Desidero esprimere sentimenti di ideale vicinanza a quanti partecipano alle cerimonie in ricordo della orribile sorte dei minatori, italiani e non, che persero la vita al Bois du Cazier 57 anni fa - scrive Napolitano - In questo giorno dedicato al ricordo del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, rivolgo il mio pensiero di solidarietà ai familiari delle vittime della tragedia di Marcinelle e di ogni altra nella quale - conclude - sono periti nostri emigranti». Sul tema immigrazione è intervenuto anche il ministro della Difesa Mario Mauro nel corso di «Unomattina estate»: «Il rimprovero Ue è ingiustificato, perché l'Italia, come nel caso ultimo nei confronti della piccola isola di Malta, si è assunta responsabilità anche non dovute, facendosi carico di quello che gli altri non sono in grado di sopportare. Lampedusa - ha aggiunto - non è il confine dell'Italia, è il confine dell'Unione europea. Siamo all'interno di un fenomeno epocale che dura da moltissimi anni. Credo che solo la Marina militare italiana in questi ultimi 10 anni abbia messo in salvo più di 100.000 persone. Un certo numero di persone non abbiamo potuto salvarle - ha concluso e questa è la responsabilità maggiore che abbiamo nei confronti di questo tratto di storia di cui siamo protagonisti».

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