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Grillo e il decalogo del 5stelle ideale

Beppe Grillo

"C'è chi ha votato il M5S perché..." Ecco il refrain scelto dal comico genovese per spiegare i motivi del successo alle politiche, poi "raffreddato" dalle amministrative. Ma anche per tracciare l'identikit del "grillino perfetto".

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Sceglie una formula poetica, Beppe Grillo, per spiegare i motivi del successo del MoVimento Cinque Stelle alle scorse politiche e ridimensionato dal voto amministrativo di cui oggi si giocano le sfide finali. E così facendo stila anche il decalogo del grillino perfetto, 25 punti cardine dell'orizzonte di riferimento del M5S. IL REFRAIN - "C'è chi ha votato il M5S perché credeva nei miracoli", è l'incipit del post pubblicato oggi sul blog del capo politico del movimento. Il refrain si ripete per tutto l'articolo: "c'è chi ha votato il M5S perché non ce la faceva più di essere preso per il culo". E a seguire: "perché il Pdl e il Pdmenoelle erano due facce della stessa medaglia", "perché era esodato, precario, disoccupato, sfrattato", "perché voleva un cambiamento, non importa quale, l'importante era voltare pagina, meglio un salto nel buio di un suicidio assistito". MPS E FINANZIAMENTO - Perché? "Proviamo questo prima della rivoluzione armata"; "non guardava la televisione"; "il M5S perché il M5S non rubava, si tagliava gli stipendi e non prendeva il finanziamento pubblico dei partiti e questo era un ottimo inizio"; "Beppe Grillo girava in camper senza scorta e distribuiva il suo sudore in quantità industriale ai comizi"; "aveva visto troppe volte Floris, la Gruber, Vespa e Formigli in televisione e voleva al più presto un antiemetico"; "il Monte dei Paschi di Siena, l'Unipol, Fiorito, Lusi, Tedesco, Penati, Dell'Utri, Cosentino e via elencando"; "Travaglio era una brava persona"; "pensava che Scalfari non fosse una brava persona"; "per avere la certezza di liberarsi di Napolitano"; "voleva la giustizia sociale con l'introduzione del reddito di cittadinanza"; "in Italia non esisteva un'informazione libera ed era al 68simo posto nel mondo". RISPOSTA ALLA CHIESA - La new entry del decalogo, fin qui basato su principi arcinoti del "grillismo", è l'affondo sulla Chiesa. "C'è chi ha votato il M5S perché i vescovoni e la Cei lo attaccavano forse per conservare l'esenzione dall'IMU". E c'è anche "chi ha votato il M5S perché non voleva emigrare", perché "solo i pazzi possono cambiare la Storia", perché "il M5S veniva infangato ogni giorno dall'Unità e da Repubblica, ma anche dal Giornale e da Libero, dall'Espresso, ma anche da Panorama, dal Tg3, ma anche dal Tg4". IL CAPITOLO BERLUSCONI - Il Cavaliere merita una menzione speciale che tracima dalle critiche a "pd e pd meno elle". C'è "chi ha votato il M5S - Beppe Grillo - per relegare finalmente Berlusconi nella spazzatura della Storia". Ma anche "perché i ragazzi del M5S avevano una faccia pulita", o ancora "senza sapere neppure perché, così per provare, per vedere l'effetto che fa". "C'è chi ha votato il M5S credendo di delegare invece di partecipare". CONTRO TUTTI - E chi lo ha fatto - è la conclusione, quasi una sintesi dell'essere "cittaddino" - "perché il M5S aveva contro tutti, ma proprio tutti: partiti, informazione, lobby, poteri internazionali, criminalità organizzata legata alla politica e, proprio per questo, essendo l'unico seduto dalla parte sbagliata del tavolo - promette - ce la poteva fare".

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