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Idem: multe a chi offende l'immagine femminile

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Camera dei Deputati - Voto di fiducia Governo Letta

Boldrini: più risorse ai centri antiviolenza. Grasso: una task force che si occupi solo dei reati contro le donne. E i funzionari di polizia chiedono di elevare la pena per lo stalking

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Contro il ripetersi di abusi, percosse e omicidi occorre un piano nazionale antiviolenza. Lo ha ribadito la ministra per le Pari opportunità Josefa Idem intervenuta all'audit nazionale sulla violenza di genere in svolgimento a Roma, presso il Comando generale della Guardia di finanza. «Ce lo chiede la società - ha dichiarato Idem riferendosi al piano antiviolenza - nell'ambito del ministero si è costituita una task force che ha il compito di trovare le risorse finanziarie ma che ha anche lo scopo di coordinare i diversi settori che si occupano di questa tematica e che, per essere efficaci, devono riuscire a dialogare e ad agire sinergicamente». La titolare delle Pari opportunità ha anche rimarcato l'esiguità delle risorse a disposizione del ministero per combattere il fenomeno della violenza sulle donne. «Sarebbe ora che su un problema così grave e incivile, si attivasse, non solo il settore pubblico, ma anche i privati. Come ministero siamo pronti ad accogliere i contributi delle tante aziende che, a loro volta, sono così pronte a carpire l'attenzione delle donne quando si parla di marketing, di vendere prodotti o servizi. Suggerisco infine un'altra bella idea per trovare risorse: prevedere elevate sanzioni pecuniarie per quelle pubblicità lesive della dignità e dell'immagine delle donne». «Oggi serve una scelta politica: più risorse ai centri anti violenza e alle case rifugio e risposte omogenee sul territorio», ha aggiunto la presidente della Camera, Laura Boldrini, nel suo intervento. «In Italia solo il 47% delle donne ha un lavoro, un dato preoccupante, tra i più bassi d'Europa - ha proseguito la Boldrini - Questo ha una ripercussione sulla loro possibilità di decidere liberamente del proprio destino e di avere gli strumenti necessari per sottrarsi alla violenza». «Altrove non esistono badanti perchè c'è un welfare strutturato e anche uomini si fanno carico dei lavori domestici», ha sottolineato la presidente della Camera in un altro passaggio del suo intervento. Inoltre per la Boldrini «ci vuole maggiore attenzione all'immagine mediatica della donna. Va avviato un dialogo serio con chi si occupa di pubblicità». Per combattere la violenza contro le donne «bisogna creare corsie preferenziali dai primi atti penalmente rilevanti. A Palermo quando ero procuratore avevo creato un pool di magistrati che ricevevano denunce di donne e minori. Bisogna creare un nucleo di specialisti della materia». Così il presidente del Senato Pietro Grasso, che ha aggiunto: «Non ci può essere tolleranza o giustificazione nei confronti di chi nega i diritti delle donne a livello psicologico, sociale o lavorativo. Ci sono delle leggi che già puniscono in maniera concreta ipotesi di reato come la stalking ma occorre avere una visione globale della prevenzione e ripensare ad esempio all'urbanistica per creare città a misura di donna». Sul reato di stalking, l'associazione nazionale dei funzionari di polizia ha chiesto di «valutare l'opportunità di innalzare il massimo della pena prevista dall'articolo 612 bis del codice penale per il reato di stalking (attualmente 4 anni) al fine di consentire sia la possibilità di disporre intercettazioni sia l'eventuale svolgimento del rito immediato, riducendo i tempi necessari alla definizione del giudizio».

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