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Il Professore contestato nelle zone terremotate

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Edoppia contestazione. Ieri, dopo aver partecipato alle celebrazioni per la Giornata della Memoria a Milano, il Professore si è recato a Concordia (Modena) e lì ha trovato ad accoglierlo un gruppo di cittadini che lo ha contestato. «Vergogna, vieni qui solo per la campagna elettorale» gli hanno gridato da dietro le transenne. Durante la contestazione è stato lanciato anche un uovo che ha mancato il premier, ma ha colpito il sindaco di Camposanto, Antonella Balladini. Scena simile a Mirandola. Qui il premier non ha attraversato il «fronte caldo» ed è entrato da un ingresso secondario nel palazzetto della cittadina terremotata. Davanti all'entrata principale, però, erano state allestite ben due manifestazioni di protesta. Da una parte una ventina di consiglieri del Pdl dei comuni terremotati del cratere modenese con uno striscione con la scritta «Alla banca sì (Mps), ai terremotati no». Poco distante i «cittadini terremotati della Bassa» del comitato Sisma 12 che con un volantino chiedevano «al primo ministro dimissionario Mario Monti di scusarsi della insensibilità con la quale il suo governo ha trattato questo territorio» e al «candidato Mario Monti di avere la decenza di non venire in campagna elettorale a promettere quello che, quando ne aveva l'opportunità, non ha fatto». Dopo l'ingresso del Professore nel palazzetto c'è stata anche qualche scintilla tra i due gruppi di manifestanti con i cittadini che non hanno condiviso la scelta dei consiglieri comunali Pdl di esporre bandiere politiche. «Avete bisogno che la vostra situazione non si dimentichi - ha detto Monti rivolto alle persone radunate nel palazzetto -. Sono venuto qui per ascoltarvi. Il vostro dramma continua e non è finito il 29 maggio. Queste reazioni vanno capite. Ma se siete contenti di come è andato il Paese negli ultimi 20 anni basta votare per i partiti che ci sono sempre stati». Il premier è anche «inciampato» in un lapsus quando, parlando di Silvio Berlusconi, lo ha definito il suo «successore». «Scusate - si è subito corretto -, mio predecessore, ho avuto un lapsus terribile».

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