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Legittimo impedimento per il Cav

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Perquanto riguarda, infatti, gli impedimenti relativi alla campagna elettorale di Niccolò Ghedini e Piero Longo, suoi avvocati, i giudici hanno detto di no, spiegando che i due legali avrebbero potuto farsi sostituire da colleghi. Dopo una camera di consiglio durata oltre due ore i giudici hanno stabilito che «è particolarmente rilevante» la riunione a cui Berlusconi ha partecipato ieri a Roma con tutti i candidati e i coordinatori provinciali e regionali del Pdl. Respinta invece la richiesta di uno stop fino alle elezioni. La richiesta è stata sostenuta dall'avvocato d'ufficio Salvatore Verdoliva in quanto i due legali gli hanno affidato la difesa perché impegnati in campagna elettorale. Il legale ha spiegato che l'ex premier e i difensori di Berlusconi sarebbero stati impegnati a Vicenza per la presentazione alla stampa dei candidati del Pdl, in Veneto. In un secondo momento, Verdoliva, con una nuova istanza, ha fatto presente ai giudici che questo impegno è stato rinviato al 28 gennaio ed è subentrato un nuovo impegno, questa volta a Roma, sempre nell'ambito della campagna elettorale del Pdl. Il difensore ha quindi chiesto che venga dichiarato il legittimo impedimento per Berlusconi e i legali e la sospensione del processo fino a dopo il voto. Il sostituto procuratore generale, Laura Bertolè Viale e la parte civile si sono opposti, mentre gli avvocati di tutti gli altri imputati si sono associati alla richiesta di Berlusconi. L'udienza del processo è stata rinviata al primo febbraio prossimo perché il tribunale ha accolto il legittimo impedimento dell'ex premier. In questo modo la requisitoria del sostituto procuratore generale della Repubblica Laura Bertolè Viale è slittata da ieri a venerdì prossimo.

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