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Dopo l'operazione liste pulite parte l'operazione rimozione.

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Ein più, a breve, inizierà a girare per i teatri di tutta Italia per incontrare gli elettori del Pdl. Restano da risolvere i problemi per la chiusura delle liste delle regionali (entro venerdì) nel Lazio, in Lombardia e in Molise, sui quali però Berlusconi non dovrà «spendersi» come per quelle nazionali. Intanto stasera il Cavaliere interverrà a Rai3 mentre è saltata la partecipazione al programma «L'aria che tira» su La7. Un appuntamento già fissato che poi è stato fatto saltare «per motivi personali». Ieri Berlusconi è comunque tornato sulla bufera che è scoppiata nel Pdl per l'esclusione dalla lista in Campania di Nicola Cosentino intervenendo a «Studio Aperto». Spiegando che la scelta è stata dettata solo dagli attacchi ingiustificati della magistratura. «Nessun contraccolpo – ha assicurato – abbiamo dovuto chiedere ai nostri amici e colleghi di rinunciare a essere presenti nelle liste perché una magistratura politicizzata li aveva attaccati e questo fatto era diventato qualcosa che poteva diminuire il nostro consenso. Credo che dovevamo farlo, ma è stata una scelta dolorosa e a loro va il nostro ringraziamento». «Le liste comportano comunque molte novità – ha concluso – infatti l'unico vegliardo candidato sono io e Colucci che ha 82 anni e che abbiamo voluto ricandidare al Senato perché rappresenta un po' la storia del Paese. Molti che hanno fatto tre legislature si sono autoesclusi. Ci sono invece parecchi parlamentari giovani, quindi abbiamo liste a cui nessuno potrà portare delle critiche». «E a questo punto – ha sottolineato – sono sicuro di vincere». Berlusconi ha comunque fretta di chiudere questo capitolo, non vuole che la campagna elettorale sia ancora influenzata dal dibattito sui candidati «impresentabili». Per questo da qui in poi parlerà un po' meno di magistratura e molto più di imposte, cittadini tartassati e di provvedimenti del Pdl per alleggerire la pressione fiscale. «Su quello che è stato il peso delle tasse che il governo dei tecnici ha aumentato in questi 13 mesi – ha ribadito a Studio Aperto – abbiamo un no chiaro per l'Imu, un no chiaro per l'aumento dell'Iva, un no chiaro per la patrimoniale e il redditometro». Ridurre le tasse ha ripetuto Berlusconi, «è fondamentale e bisogna intervenire sulla macchina dello Stato, che è troppo costosa, con una riorganizzazione». Certo non è una strada facile e gli ostacoli sono tanti. Ma il Cavaliere, impegnato nella rimonta dei consensi, è convinto di potercela fare. «La macchina dello Stato – è il ragionamento – è difficile da aggredire ma si può fare, magari arrivando non al 30% ma con abbattimento del 10% e con i risparmi sostenere le imprese e le famiglie. In questo modo, i soldi ricavati dalla riduzione delle spese statali possono essere utilizzati per ridurre l'Irap, che in alcuni anni potrebbe anche sparire». Interventi fiscali che Berlusconi vuole gestire in prima persona, facendo – come più volte ha ripetuto nelle ultime settimane – il ministro dell'Economia: «Penso che potrei dare un grande contributo, per la mia esperienza di uomo d'azienda e per i quasi 10 anni che ho passato come presidente del Consiglio». Ma ieri per Berlusconi è stato anche un giorno importante per quel che riguarda la separazione con la ex moglie Veronica Lario. I due si sarebbero incontrati in un faccia a faccia riservato, senza avvocati e senza intermediari nella villa di Macherio per cercare un accordo definitivo dopo la sentenza di divorzio. Tra le ipotesi di una possibile intesa c'è proprio la cessione della villa alla ex moglie e questo potrebbe consentirgli di versarle un assegno inferiore a quanto era stato stabilito inizialmente dal Tribunale di Milano: una cifra mensile che si potrebbe aggirare intorno al milione e cinquecentomila euro invece di tre milioni ogni mese, circa 100 mila euro al giorno. La villa di Macherio, circa 70 locali, è stimata in 78 milioni di euro.

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