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«Siamo la prova che rinnovamento non è rottamazione»

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i.Seconda più votata alle primarie per i parlamentari nel collegio provinciale di Avellino, è stata inserita al sesto posto nella lista per la Camera alla circoscrizione Campania-2. Con buone probabilità di essere eletta. La dimostrazione - spiega lei - «che nel Pd il rinnovamento si può fare, dall'interno, ed è cosa ben diversa dalla rottamazione». Ha già pensato a cosa dirà per aprire la campagna di Bersani? «Negli ultimi due anni ho lavorato a stretto contatto con gli studenti. Inviterò i giovani a non pensare di essere il futuro e a impegnarsi nel presente. A riappropriarsi subito dei propri diritti, anche con il voto, senza aspettare oltre». Si offende se le dico che sembra un discorso da renziano? «Il paragone non mi disturba. Ho apprezzato quello che ha fatto Matteo. Specie dopo le primarie». Prima, invece, la sua battaglia era sbagliata? «Penso che il Pd sia stato l'unico partito a dare davvero spazio ai giovani. Questo rinnovamento non l'ho visto altrove. Bersani, poi, ha sempre dimostrato attenzione verso il mondo dei Giovani Democratici, dando ai nostri rappresentanti molti ruoli di responsabilità». Non teme che ora che il gioco si fa serio le vostre voci siano schiacciate da quelle dei big? «In realtà si è sempre criticato il Pd perché si sentono tante, troppe voci. Ma è questa la sua forza. E chi se n'è andato l'ha fatto solo perché se ne voleva andare, non certo perché gli fosse impedito di esprimere la sua opinione». Soddisfatta dall'attenzione riservata al sud nel programma? «Più che sul programma mi baso su quanto fatto finora da Bersani. Ha sempre rivendicato l'importanza del sud, ha sottolineato come nel mezzogiorno ci siano già le risorse necessarie per rialzarsi e come la diversità sia una ricchezza per il Paese, non certo un difetto. Da parte mia, appartengo a una generazione che si definisce orgogliosamente meridionale». Eppure, nella sua Campania, Ingroia spopola. Al punto di essere una minaccia per il Senato. «L'unico modo per affermarci è rimotivare gli italiani al voto. Poi, dopo aver fatto questo, spiegare che, pur con tutto il rispetto per qualsiasi formazione politica, nel centrosinistra il Pd è la sola forza in grado di vincere e governare. Volete chiamarlo voto utile? Ok, chiamatelo così. Io per prima condivido alcune istanze del programma di Ingroia, ma sarebbe stato meglio cercare la sintesi. Gli individualismi hanno già fatto molto male alla politica italiana».

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