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Ora Monti apre alla sinistra

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Il Prof si dice pronto a rivedere le norme su pensioni e esodati La campagna al via da Bergamo. Parole d'ordine: giovani e lavoro

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Eccospiegato il motivo per cui i leader di centrodestra e centrosinistra sono così interessati ai rilevamenti sull'area di centro. La lista del Prof oscillerebbe tra l'11 e il 15%. Basta un niente d'altronde per ribaltare il risultato. Sopra «quota 15», Monti avrebbe la possibilità di condizionare se non addirittura determinare gli equilibri di governo; sotto «quota 15» si ritaglierebbe invece un ruolo minore, di interdizione, rischiando addirittura la marginalità. Ecco perché il Cavaliere è arrivato perfino a commissionare un focus sulle candidature del premier. Ma proprio perché Monti sente di essere così determinante e sa che Bersani, dato comunque per favorito, potrebbe non farcela al Senato, sta creando le premesse per un'alleanza. Questo spiega alcune aperture ai liberal della sinistra e certe concessioni all'area Pd che gli è meno amica e che fa capo a Damiano e Fassina. Quindi che si dice pronto a modificare la riforma delle pensioni e a risolvere il problema degli esodati, due temi cari a Damiano. A Vendola regala la disponibilità a discutere della riforma delle istituzioni. Il leader di Sel ha detto che «un compromesso sulla forma di Stato è il terreno su cui è possibile sperimentare delle alleanze». Ieri il Prof si è tenuto fuori dal dibattito elettorale e ma, parlando all'Ila (l'Istituto latino-americano), ha elogiato il consenso riscosso nel Paese. Intanto il suo staff lavora a pieno ritmo per preparargli la campagna elettorale. Il via è fissato per il week end da Bergamo dove il Prof riunirà i circa 900 candidati nelal città, considerata la culla della Lega. Una scelta fortemente simbolica. È dal cuore industriale del Settentrione che il Professore si rivolgerà soprattutto agli imprenditori per spiegare il suo programma economico e avvertire che il modello federalista del Carroccio è fallito. Oggi oltre a tenere un discorso all'Ice, il premier dovrebbe incontrare gli economisti della sua formazione, tra questi l'ex Pd Pietro Ichino e Marco Simoni, responsabile dell'area tematica lavoro di Italia futura, per mettere a punto le schede con le coperture dei vari provvedimenti che verranno proposti. Quattro le parole chiave: giovani, donne, lavoro e famiglia. Nel programma del Professore una particolare attenzione sarà data alla famiglia e soprattutto a quelle numerose. Pochi i punti: niente promesse, ma graduale riduzione della pressione fiscale su lavoro e imprese, un piano di welfare credibile, il tutto nella cornice europea. Il Professore sta preparando l'appuntamento del week end con cura, sta lavorando al programma che prenderà naturalmente spunto dall'Agenda. Il Professore ha intenzione di dotarsi di una squadra più ampia, ci sarà una nuova sede (probabile in via del Corso) dove un gruppo di volontari si impegnerà a sostegno della lista. La strategia si svilupperà su due fronti: affondi al centrodestra per attrarre i moderati e toni pacati per illustrare il suo piano e parlare alle categorie. Verranno utilizzati i social network, facebook e twitter. Verranno riproposti di volta in volta dei video, si sfrutterà anche youtube. Il premier punta a convincere il 30-40% degli indecisi. Ma anche a superare i dubbi e i timori che affiorano nella stessa nascente formazione. «Saremo l'ago della bilancia di queste elezioni, su questo non ci sono dubbi, Berlusconi ha già perso», ha spiegato Mario Sechi, candidato come capolista in Sardegna.

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