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L'Imu «può essere migliorata, al fine di rafforzare la sua progressività».

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Neldocumento si ricorda come «nel 2012 in Italia è stata introdotta una nuova tassa sulla proprietà in base alle raccomandazioni sulla riduzione del trattamento fiscale» precedente, che era «favorevole» per quanto riguardava le abitazioni. L'Imu, ricorda ancora il rapporto Ue, «è applicata anche alle abitazioni principali e non va ad aggiungersi alla formazione della base imponibile personale ma è tassata separatamente». La Commissione ricorda la variazione dei valori catastali ed evidenzia alcuni aspetti di equità, come le detrazioni per la prima casa e quelle per figli a carico. Ma nota anche la «notevole differenza» nelle aliquote per le seconde case. «Tuttavia - si legge ancora nel rapporto - altri aspetti, come l'aggiornamento dei valori catastali, e detrazioni non legate ai redditi dei contribuenti, oltre alla definizione di abitazione principale e secondaria, potrebbero essere ulteriormente migliorati per rafforzarne la progressività». Il rapporto della Commissione europea spiega che «le tasse sulla proprietà non hanno impatto sulla disuguaglianza sociale in Estonia e Italia e si ritiene che aumentino leggermente la povertà in Italia». Tuttavia, nella conferenza di presentazione del rapporto il commissario agli Affari sociali, Laszlo Andor, ha evitato di commentare il dibattito in Italia sull'Imu sottolineando che si tratta di un «tema di campagna elettorale in Italia». «È molto importante che il governo uscente abbia dato priorità al consolidamento del bilancio assicurando che i gruppi sociali svantaggiati - come giovani e donne - abbiano un migliore accesso al mercato del lavoro». Ovviamente lo scontro politico è inevitabile. Tanto che il premier Mario Monti bolla le reazioni al rapporto Ue come «una polemica elettorale del tutto superficiale» e insiste: «Credo che gli italiani se ne accorgeranno. Occorre, per ridurre le tasse, ridurre la spesa pubblica». Poi rilancia: «Siamo in una condizione di poter veramente ridurre le tasse. Bisogna ridurle gradualmente». Si fa sentire l'Ance, secondo cui i rilievi della Commissione europea sull'Imu confermano «l'allarme» lanciato proprio dall'associazione dei costruttori sulla «iniquità» dell'imposta municipale. Dice il presidente Paolo Buzzetti: «Finalmente emerge con forza l'iniquità dell'impostazione attuale dell'Imu, che colpisce le famiglie indiscriminatamente e ha contribuito alla caduta del settore immobiliare». Per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, «quanto emerge dal rapporto dell'Ue sull'Imu è la conferma che bisogna dare la possibilità ai Comuni di modulare questa imposta, come richiesto più volte dall'Anci, così da permettere di tutelare le fasce più deboli». Interpetazione più «elettorale» dal capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri: «L'Ue ha bocciato l'Imu dell'europeista Monti. È iniqua, ha aumentato il livello di povertà del nostro Paese e senza modifiche non avrà alcun effetto redistributivo. Quando lo dicevamo noi che era una tassa ingiusta Monti ha fatto orecchie da mercante». Netto pure il segretario del partito, Angelino Alfano: «Anche la Ue afferma l'iniquità dell'Imu di Monti. Noi lo sosteniamo da tempo. Stop Imu prima casa. Già da quest'anno» scrive su twitter. E se Silvio Berlusconi spiega di aver pagato 300 mila euro di Imu e nega che il costo elevato per gli italiani della tassa dipenda dalla precedente abolizione dell'Ici - «Non c'è nessun rapporto tra l'Ici e l'Imu» ha detto a «Otto e mezzo» - attacca anche il leader Idv Antonio Di Pietro: «L'Unione europea, oggi, ha bocciato l'Imu perché una tassa sulla casa che colpisce allo stesso modo i ricchi e i poveri, invece di essere progressiva, è iniqua. La verità è che tutte le riforme di Berlusconi prima e di Monti dopo sono state inique, inutili ed hanno impoverito famiglie e onesti cittadini», ha detto l'ex pm. Per il leader di Sel «l'Europa ci prende a sberle. Quando parlavamo nei mesi scorsi di abolirla per le fasce di reddito più basse, quando parlavamo di un insopportabile spread sociale, venivamo tacciati come la solita sinistra conservatrice. Quanta ipocrisia e malafede». Non serve a niente, ovviamente, che in serata la Commissione europea abbia precisato che in realtà l'Imu è un tentativo positivo, ancorché migliorabile, di ridurre le diseguaglianze economiche e aumentare l'effetto redistributivo sui redditi, attraverso la presa in conto dei valori reali di mercato per gli immobili, invece dei valori catastali non aggiornati. Il tentativo del governo Monti in questo senso è stato respinto dal Parlamento italiano, ha ricordato il portavoce di Andor, Jonathan Todd, nella sua precisazione. La nuova tassa, comunque, ha rivalutato del 60% i valori catastali degli immobili, portandoli «più vicini ai valori di mercato», nota il rapporto. Parlando della situazione generale in Europa, la Commissione rileva che «dal punto di vista sociale, l'attuale struttura delle tasse sulla proprietà non è sempre progressiva, mentre la base fiscale di questa imposizione non è stata al passo con il valore delle proprietà». Sono state smentite dal portavoce Ue, infine, alcune interpretazioni della stampa italiana che avevano frainteso una frase del rapporto in cui si afferma che «le tasse sulla proprietà non hanno impatto sulla (riduzione delle) diseguaglianze in Estonia e Italia, e sembrano avere aumentato leggermente la povertà in Italia». In realtà, la frase era riferita a due grafici basati su dati del 2006. Il mancato effetto sulla riduzione delle diseguaglianze e il «leggero aumento della povertà» in Italia non hanno nulla a che fare, dunque, con l'Imu, introdotta nel 2012, ma riguardano semmai l'Ici com'era prima dell'introduzione dell'esenzione dell'imposta per le prime case, nel 2008. Insomma, una tempesta che annuncia che la campagna elettorale è partita.

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