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Gianni Di Capua Berlusconi torna di nuovo all'attacco del Professore.

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Cominciaa occuparsi anche delle candidature del Pdl. In lista ci saranno molti imprenditori. L'ex premier, in una serie di interviste, ha parlato a tutto campo. Non ha fatto sconti ai tecnici: «Monti ha distrutto l'economia reale e non ha fatto le riforme promesse. Le sue scelte di questi giorni hanno svelato il suo vero volto e chiarito finalmente la portata del piano ordito contro di noi» ha scritto sulla sua pagina Facebook. Poi ha aggiunto: «Abbiamo scelto di sostenere la nascita del governo Monti per senso di responsabilità e per un patto: il governo tecnico, forte di una maggioranza parlamentare mai vista nella storia, avrebbe completato le riforme, in primo luogo quella della Costituzione, per dare reali strumenti di azione al governo, che noi avevamo avviato e che l'ostilità preconcetta della sinistra e il poco coraggio degli alleati avevano impedito di terminare. Per questo, specie nei primi sei mesi, abbiamo votato provvedimenti che non condividevamo. Siamo riusciti a modificarli riuscendo a limitare i danni per le famiglie e le imprese: abbiamo ottenuto la riduzione dell'Imu di 50 euro per figlio o l'estensione dell'Iva di cassa alle imprese con fatturato fino a due milioni di euro (il 97% delle aziende italiane). Questa misura è in vigore dal primo dicembre e darà ossigeno a moltissime imprese. Non abbiamo potuto impedire il diluvio di tasse e di scelte sbagliate che hanno colpito tante aziende come la sua». Il Cavaliere fa anche autocritica: «Potevamo forse opporci più duramente? Forse. In noi ha prevalso sempre il senso di responsabilità e la fiducia in Monti. I fatti ci hanno smentito». Poi la stoccata dell'ex premier arriva sul terreno della sanità: «La pensiamo all'opposto di Monti - ha spiegato in un'intervista all'emittente radiofonica romana Teleradiostereodue - che ha detto che la sanità gratuita per tutti è un lusso e che va ripensata. Noi non siamo contro la sanità privata, ma siamo contrari al taglio di reparti di eccellenza come al San Filippo Neri a Roma"». Secondo il leader del Pdl «la spesa in Italia per la sanità pubblica è in linea con la media europea e deve essere migliorata con i costi standard previsti nel federalismo fiscale. Purtoppo con l'avvento del governo tecnico i costi standard sono rimasti sulla carta: se questo è il senso alto e nobile della politica povera Italia e povera sanità pubblica». Ancora: «Monti ha trovato i soldi per salvare le banche ma li ha tolti alla sanità», ha sottolineato l'ex premier. «È la deriva cinica - ha aggiunto - di un governo tecnico, che lascia per strada 300 mila esodati, si compiace dei complimenti tedeschi ma cancella la possibilità per i giovani di avere un posto di lavoro». I toni sono, inevitabilmente, quelli della campagna elettorale: «Noi invece - insiste Berlusconi - non abbiamo mai messo le mani nelle tasche degli italiani e abbiamo garantito la sanità gratuita per tutti e torneremo a farlo se gli italiani ci daranno la responsabilità di tornare al governo». Parlando invece a Radionorba, Berlusconi ha definito Monti «uno dei tanti leader o leaderini che affollano il campo della politica». Infine si è soffermato sulle elezioni politiche: «Il Pdl presenterà il 50% dei candidati come personaggi provenienti dal mondo del lavoro, imprenditori, manager, professionisti - ha detto Berlusconi, intervistato dall'emittente radiofonica campana Radio Marte, che ha diffuso i contenuti del colloquio - Poi presenteremo amministratori locali che si sono saputi far eleggere una seconda volta dimostrando di aver amministrato bene i loro comuni in quanto si sono fatti stimare dai concittadini e, sempre a proposito di rinnovamento, i nostri attuali parlamentari, molto pochi rispetto al totale, solo il 10%, saranno quelli che hanno saputo farsi apprezzare nei lavori parlamentari. Ancora a proposito di rinnovamento, il Pdl - ha annunciato l'ex presidente del Consiglio - farà firmare ai propri candidati un patto che prevede l'impegno di votare per il dimezzamento del numero dei parlamentari; l'impegno a votare per ridurre della metà l'emolumento parlamentare; l'impegno a restare in politica al massimo per due legislature». Pdl o Pd, ogni altra scelta è «dannosissima»: questa è la lettura della sfida elettorale. «Auguro a tutti gli italiani - ha detto - di realizzare i loro sogni e desideri e di votare in modo utile scegliendo uno dei due grandi partiti, il Pdl o anche il Pd, ma non i piccoli partiti e nemmeno quei partitini che si sono nascosti dietro Monti che da deus ex machina si è trasformato in vice di Casini». A suo giudizio, è necessaria una maggioranza netta nelle mani di una sola forza politica per realizzare «quella rivoluzione liberale necessaria».

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