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Luigi Frasca Un assegno da tre milioni di euro al mese, ma non la villa di Macherio.

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L'assegnodi mantenimento – circa 100.000 euro al giorno, 36 milioni ogni anno – si fonda sul codice civile e sulle sentenze di Cassazione che fissano i parametri del mantenimento del tenore di vita analogo a quello goduto durante la convivenza. Il patrimonio immobiliare resta comunque sotto il controllo di Berlusconi e proprio su Villa Belvedere a Macherio si era più volte arenata la trattativa. La Lario chiedeva di diventarne proprietaria perché particolarmente affezionata a quella villa, dove sono nati Barbara, Eleonora e Luigi, i tre figli della coppia, e in cui lei stessa ha vissuto per oltre 20 dei 22 anni passati accanto a Berlusconi. In un primo tempo ha cercato di mantenerne se non la proprietà quantomeno l'usufrutto a vita ma questo avrebbe comportato una sostanziosa riduzione dell'appannaggio mensile che le sarebbe stato riconosciuto. La sentenza è stata depositata poco prima di Natale. Villa Belvedere vale 78 milioni, ma i suoi 120.000 metri quadrati richiedono una manutenzione stimata in circa 1,8 milioni di euro l'anno. La seconda moglie di Berlusconi è nata a Bologna il 19 luglio del 1956, registrata all'anagrafe come Miriam Raffaella Bartolini, con il cognome della madre Flora (in alcune biografie non autorizzate si sostiene che il padre naturale fosse sposato con un'altra donna, ma Veronica non ha mai confermato pubblicamente questa versione). Il primo incontro tra Veronica e Silvio è a una cena. Ma il «colpo di fulmine» è nei camerini del Teatro Manzoni di Milano (di proprietà dell'imprenditore di Arcore), dove lui le fa visita al termine della rappresentazione de «Il magnifico cornuto» con Enrico Maria Salerno (piece nella quale, a un certo punto, lei appariva a seno nudo). Da quell'incontro nasce un lungo corteggiamento che porta a una love story clandestina, dal momento che il Cavaliere è ancora sposato con Carla Dall'Oglio, madre di Marina e Pier Silvio. Dopo la separazione da Carla Dall'Oglio, i due iniziano la convivenza ufficiale. E si sposano con rito civile, dopo la nascita dei tre figli, Barbara (1984), Eleonora (1986) e Luigi (1988). La crisi arriva con la famosa lettera del 31 gennaio 2007 a «la Repubblica», nella quale Veronica pretende «scuse pubbliche» dal marito, reo di aver detto, secondo le ricostruzioni giornalistiche, alla deputata Mara Carfagna, alla serata dei «Telegatti», «Se non fossi sposato, ti sposerei subito». Nel pomeriggio, la lettera (pubblica) di scuse del Cavaliere: «Custodisco la tua dignità come bene prezioso». È tregua armata fino al 28 aprile del 2009: in piena campagna elettorale per le europee, Veronica interviene, con una mail durissima all'Ansa, nel dibattito sulla scelta delle candidate del Pdl. «Che ci siano belle donne anche nella politica non è un merito né un demerito. Ma quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere. Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell'imperatore. Condivido: quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere. Voglio che sia chiaro che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire». Passano pochi giorni, e il 3 maggio arriva l'annuncio della richiesta di separazione.

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