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Luigi Frasca Ormai il passaggio è compiuto.

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Dopoil discorso pronunciato in occasione della conferenza stampa di fine anno il Professore si è definitivamente trasformato in un «leader politico progressista e riformatore». Parola di ItaliaFutura, l'associazione fondata da Luca Cordero di Montezemolo, che sul proprio sito, in un editoriale postato la vigilia di Natale, celebra la metamorfosi del Professore. «Il discorso del presidente del Consiglio Monti - si legge - rappresenta sopra ogni altra cosa un passo fondamentale verso il percorso di modernizzazione dell'Italia. Non vi è stato nulla di algido e nulla di retorico nelle parole di Monti. Per la prima volta, dopo vent'anni di populismo, chi si riconosce in un pensiero liberale, democratico e popolare sente che la costruzione di una casa solida è a portata di mano. Questo fatto è destinato a rompere una volta per tutte gli steccati ideologici nel nostro paese. Da domani il confronto sarà tra modernità e conservazione più che tra destra e sinistra». Insomma la sfida è lanciata e ItaliaFutura è ovviamente in prima linea. In questi tre anni l'associazione ha costruito la propria rete sul territorio. Una rete che ora mette a completa disposizione di Monti. «Le associazioni regionali e provinciali - prosegue l'editoriale -, formate da persone della società civile e amministratori locali, hanno iniziato la raccolta delle pre-firme per essere presenti come movimento politico alle prossime elezioni. Le persone che rappresentano le "competenze settoriali" della nostra associazione hanno dato disponibilità a un impegno diretto che implicherebbe la rinuncia o la sospensione di percorsi professionali di successo». «Siamo pronti - è il messaggio lanciato da ItaliaFutura - a impegnarci per dar vita ad un nuovo soggetto politico che rappresenti il cambiamento e che dia solidità e fondamento democratico ad un'agenda riformista e liberale. Siamo pronti a seguire il Presidente Monti in una battaglia in cui la classe politica di questa seconda Repubblica mostrerà (già lo sta facendo) il volto feroce di chi sa di appartenere al passato e di essere destinato alla sconfitta». Insomma, Monti è il motore di questa svolta, ma l'associazione non rinuncia comunque a porre due paletti: «Una leadership che abbia un potenziale aggregante di rappresentanza più ampio rispetto al solo mondo di Italia Futura e un'offerta politica che mantenga e rafforzi quella promessa di rinnovamento che è nel nostro Dna e che non siamo disposti in alcun caso a tradire». Messaggio che sembra indirizzato soprattutto a quelli che dovrebbero essere i «compagni di viaggio» di questa avventura: l'Udc di Pier Ferdinando Casini e Fli con Gianfranco Fini. Due «vecchie» conoscenze delle aule parlamentari. «Nessun attivista di questa associazione ha bisogno di candidarsi a una carica elettiva per vivere - è l'ultimo affondo contenuto nel testo -, ma tutti, e ribadiamo tutti, i militanti di ItaliaFutura sentono fortissima la responsabilità di dare un contributo e un seguito operoso al lavoro compiuto in Italia, in Europa e nel mondo dal Governo Monti».

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