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Sì al decreto per controllare le spese dei Gruppi regionali

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Ilprovvedimento, che è stato firmato ieri da Mario Monti, prima del Consiglio dei Ministri, prevede, tra le altre cose, un rendiconto dettagliato che deve evidenziare in apposite voci, le risorse trasferite al gruppo dal Consiglio regionale, con indicazione del titolo del trasferimento, nonché le misure adottate per consentire la tracciabilità dei pagamenti effettuati. Il rendiconto, una volta approvato dal gruppo, deve essere trasmesso, a cura del presidente del Consiglio regionale, alla competente sezione regionale della Corte dei conti che esercita su di esso il controllo di regolarità. «Grazie al rendiconto – ha spiegato Palazzo Chigi in una nota – non sarà più possibile utilizzare le risorse pubbliche messe a disposizione dei gruppi per fini non istituzionali, evitando il ripetersi delle vicende che hanno visto indagati per peculato capigruppo e consiglieri nel Lazio, Lombardia e altre Regioni». La legge 213 del 2012 prevede infatti che ciascun gruppo dei Consigli regionali approvi un rendiconto di esercizio annuale, strutturato secondo linee guida deliberate dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e recepite con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Questo per assicurare la corretta rilevazione dei fatti di gestione e la regolare tenuta della contabilità, nonché per definire la documentazione necessaria a corredo del rendiconto. Su proposta dei ministri per gli Affari europei e dello Sviluppo economico il Consiglio dei Ministri ha anche approvato in via definitiva, dopo aver acquisito l'opinione delle Commissioni parlamentari competenti, un provvedimento che recepisce la direttiva europea del 2009 e che stabilisce l'obbligo per gli Stati membri di mantenere un livello minimo di scorte di petrolio greggio oppure l'equivalente di prodotti petroliferi.

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