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Sposarsi? Meglio in Comune

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Al nord le unioni civili superano quelle in chiesa

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Intantoc'è da dire che per la prima volta nella soria c'è stato uno storico «sorpasso» del matrimonio civile su quello religioso nel nord Italia: se complessivamente le nozze in chiesa restano la scelta più diffusa (60,2%), nelle regioni settentrionali il matrimonio civile prevale con il 51,7% rispetto al 48,3% di quello religioso. A rilevarlo è l'annuario statistico 2012 dell'Istat. Sono sempre di più le coppie che decidono di sposarsi davanti all'ufficiale di stato civile, da 79.000 nel 2010 a circa 83.000 nel 2011. Nelle regioni meridionali continua a prevalere un modello di tipo tradizionale. Al Sud, infatti, la percentuale dei matrimoni celebrati con rito religioso è del 76,3%, contro il 48,8% del Nord e il 50,1% del Centro. Le zone del Paese dove il rito civile ha avuto una vera e propria impennata sono la provincia autonoma di Bolzano, dove addirittura il 62,7% dei matrimoni è stato celebrato in municipio, e il Friuli Venezia Giulia, con il 60,4% di matrimoni civili. Rito civile ben oltre la maggioranza assoluta dei matrimoni anche in Liguria (57,2%), Toscana (57,6%), Val d'Aosta (55,9%) e Emilia Romagna (54,9%). Scendendo verso sud la situazione si inverte: la Basilicata conserva il record di matrimoni celebrati in chiesa, l'86,3% del totale, seguita dalla Calabria con l'84,6. In Puglia rito religioso per il 79,7% dei matrimoni, in Campania per il 76,9%, in Sicilia per il 74,5%. Più equilibrio in Sardegna, 59,2 contro 40,8%. Nel complesso, nel Paese prevale ancora il matrimonio religioso (60,2% contro 39,8), con lo storico sorpasso del rito civile al nord (51,7 contro 48,3% e una «rimonta» nel centro Italia che porta i due riti ormai alla pari (50,1% matrimonio religioso contro 49,9% civile). Il Sud, più tradizionalista, fa segnare un 76,3% di matrimonio religioso contro il 23,7% di quello civile. Sul fronte opposto, invece, sempre secondo i dati Istat, ci si separa sempre di più tra coniugi ma sono in leggero calo i divorzi. Le separazioni, nel 2010, sono state complessivamente 88.191, con una crescita del 2,6% rispetto alle 85.945 concesse nell'anno precedente: 75.403 (pari all'85,5% del totale) sono state quelle consensuali, 12.788 quelle giudiziali (ossia il 14,5%). I divorzi, invece, sono stati 54.160 nel 2010, equivalenti allo 0,5% in meno rispetto al 2009. Ogni 1000 matrimoni si hanno 307 separazioni e 182 divorzi. Prosegue la crescita dell'affidamento condiviso dei figli minori, che si conferma la soluzione più diffusa sia nei casi di separazione (89,8%) sia in quelli di divorzio (73,8%); scende, di conseguenza, il ricorso alla custodia esclusiva dei figli alla madre, che fino al 2006 era la tipologia di affidamento più frequente. I figli minori coinvolti sono 65.427 nei casi di separazione e 23.545 in quelli di divorzio.

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