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In Lombardia vince Ambrosoli

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Tuttocome previsto, nemmeno la neve, che poteva avere un qualche effetto sull'affluenza alle urne, ha cambiato un verdetto già scritto. Alla fine, secondo i dati ufficiosi, hanno votato 148mila persone e Ambrosoli ha vinto con il 58% delle preferenze contro il 23% di Andrea Di Stefano e il 19% di Alessandra Kustermann. Evidentemente soddisfatto l'avvocato penalista, figlio di Giorgio (anche lui avvocato, ucciso nel 1979 da un sicario ingaggiato dal banchiere Michele Sindona): «Mi sembra sia stato un successo, tre settimane fa ho detto che avrei voluto raggiungere i 100mila votanti. Le condizioni climatiche di oggi non facevano ben sperare e invece, guardate, siamo a oltre 135 mila». «Ora avanti tutti assieme - prosegue -. Sono soddisfatto di aver avuto un riscontro positivo al mio progetto». Concetto ripetuto, un post su Facebook, anche dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia: «Da domani si riparte tutti insieme. L'ampia coalizione di centrosinistra dovrà non solo vincere le elezioni amministrative per knock-out degli avversari, ma convincere i lombardi della bontà dell'alternativa proposta. Dopo 17 anni, Palazzo Lombardia ha davvero bisogno di aria fresca e il centrosinistra con Ambrosoli porterà quel cambiamento che tutti aspettiamo». Adesso Ambrosoli non deve fare altro che attendere il nome di chi cercherà di contendergli la poltrona di governatore. Il centrodestra è diviso tra chi, come il presidente uscente Roberto Formigoni sostiene l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini e chi, invece, vorrebbe candidare il leader leghista Roberto Maroni magari all'interno di un'intesa complessiva che riguardi Regionali e Politiche. E a un giornalista che gli chiede chi preferisca Ambrosoli risponde: «Tutti e due. Il mondo del centrosinistra ha dimostrato diverse volte che è possibile vincere contro tutti».

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