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Maroni frena: «No ad ammucchiate che sostengano Monti»

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Maallo stato delle cose, dopo il pressing di Silvio Berlusconi su Mario Monti affinché si candidi, la strada sembra segnata. È stato chiarissimo, in serata su twitter, dopo il giudizio negativo, altrettanto netto, espresso già l'altroieri a caldo, il leader della Lega Roberto Maroni: «Grande ammucchiata guidata da Monti, quello del record mondiale di tasse? No, grazie». È stato esplicito anche il leader della Lega Lombarda Matteo Salvini: «Pensare che sosterremo Monti è una presa in giro», ha detto senza mezzi termini, sottolineando che il Carroccio monterà oltre mille gazebo in Lombardia sabato e domenica proprio contro il governo. Maroni sembra puntare il tutto sulla corsa a governatore, anche in solitaria, forte dell'appoggio di un paio di liste civiche, della lista Tremonti, e di una lista a suo nome, oltre che ovviamente della Lega. «Il Nord unito, le istituzioni del Nord, se riescono a fare un'azione comune, condizionano qualsiasi governo: di destra, di sinistra, di centro», ha detto ieri Maroni, quasi a volersi smarcare da tentazioni di accordo su «Roma», visto che un accordo con Berlusconi non trova i consensi della base ed è difficile, se non impossibile, far digerire un'alleanza con un Pdl che sostiene Monti. Anche il Pdl lombardo sembra ormai aver compiuto la sua scelta: Formigoni ha ribadito ieri il suo appoggio, e di quello «della maggioranza degli elettori e dei dirigenti lombardi», ad Albertini, esponente «che può vincere» di una linea «nel solco del Partito popolare europeo, non estremista e non populista», e che è quella che dovrà seguire «il nuovo Pdl». L'ex governatore Formigoni ha aggiunto: «In questo momento Albertini è pienamente in corsa, anzi sta incentivando la campagna elettorale e la mia preferenza per una candidatura di Albertini rimane tale, perchè è un uomo che ha già dimostrato di saper ben amministrare e saper raccogliere un largo consenso anche all'esterno dei partiti provenienti dalla società civile». Tra i due, Albertini e Maroni, quindi, la sfida è ancora virtuale ma è già aperta. «Non porterà via un voto» a Maroni - dice già Salvini - perché l'ex sindaco di Milano dice che Mario Monti è un eroe, e questo è il contrario di quello che pensa chi vota Maroni». «Albertini - ha osservato Salvini - strizza l'occhio a Montezemolo» e «semmai porta via voti ad Ambrosoli: sono le due facce della stessa medaglia».

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