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Spread in calo Borsa su L'asta dei Bot fa il pieno

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Giàmartedì lo spread tra Btp e Bund era rientrato ampiamente sotto il record dei 360 punti toccato il giorno prima. Ieri un'altra riduzione che lo ha riportato indietro di altri 10 centesimi rispetto alla chiusura di martedì e si è attestato a 330 punti base. Il rendimento sulla scadenza decennale italiana si è portato al 4,64%. Un buon viatici per il primo test per l'Italia sul mercato dei titoli di Stato dopo l'annuncio delle dimissioni di Monti. L'asta di Bot annuali da 6,5 miliardi di euro è stata un successo sia in termini di domanda sia di rendimenti. «Il rapporto tra domanda e offerta ha toccato i massimi dall'inizio dell'anno (1,94) e anche i tassi sono scesi sui livelli registrati a fine 2010». Con l'asta si è chiusa di fatto la fiammata registrata lunedì quando i rendimenti erano saliti, sulla scadenza ad un anno, di circa 40 centesimi. Nessun costo aggiuntivo per le casse dello Stato, dunque. Questo perché lo spread registrato giornalmente matura sul mercato secondario sui cui operano solo i grandi operatori e non incide sul costo del debito. L'eventuale aggravio del finanziamento da parte dello Stato si registra solo quando il Tesoro colloca titoli per raccogliere provvista nel corso dell'asta ufficiale. Ieri la forte domanda ha segnato un punto importante a favore del ministero dell'Economia, che ha preso a prestito 6,5 miliardi con tassi assolutamente sostenibili. Questo grazie alla forte domanda che ha toccato livelli così alti sulla spinta di fattori tecnici. Il Tesoro ha deciso di offrire un importo in asta inferiore alla media degli ultimi mesi. Questo ha creato grande pressione sia sulla domanda che sui prezzi, che infatti sono schizzati rispetto ai livelli di apertura. Nei momenti successivi al collocamento il rendimento è sceso a un minimo intorno all'1,40%. C'è stata una corsa al Bot annuale sia da parte del retail che da parte degli investitori domestici e, cosa più importante, anche da quelli esteri. Una corsa motivata anche da un motivo opportunistico. Il Bot annuale è quello che supera come scadenza le elezioni politiche. Dunque il rendimento è assicurato ed è una protezione contro qualunque cosa possa succedere da marzo in poi con il nuovo esecutivo. Altro segnale positivo è arrivato dalla Borsa di Milano. Ieri la migliore tra quelle europee. Il Ftse Mib è salito dell'1,15% a 15.764,98 punti. In grande spolvero i titoli bancari rianimati dalle decisioni della Federal Reserve che ha deciso un nuovo piano di acquisto di titoli legati ai mutui e che immetterà ogni mese 45 miliardi di dollari di liquidità. Le Borse ragionano con il portafogli e non con la politica.

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