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L'Angelino prende il volo. Strada sbarrata a Fini e al Monti bis

Il segretario del Pdl Angelino Alfano il premier Mario Monti e il ministro per l'Integrazione e la Cooperazione Andrea Riccardi

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In un colpo solo Angelino Alfano ieri si è liberato di due «fantasmi» scomodi: Mario Monti e Gianfranco Fini. E ha provato a fare un po' di chiarezza su quello che potrà essere il cammino futuro del Pdl. Per quanto riguarda il premier il segretario ha spiegato che il suo partito non lo sosterrà per un nuovo incarico a palazzo Chigi nel 2013: «Ci stiamo orientando a fare le primarie per il nostro candidato, per noi l'ipotesi del Monti-bis non esiste. Non intendiamo avere per il futuro un governo in accordo con la sinistra. Il governo attuale non avrà una fotocopia». Al secondo, invece, che si era offerto per una nuova alleanza dopo lo strappo con Berlusconi, il segretario ha detto chiaramente che per lui non c'è più posto. «I commenti alla sola ipotesi di un rapporto con Fini, raccolti su Facebook e tra i miei follower su Twitter – ha detto ieri intervistato da Lucia Annunziata a "In mezz'ora" su Raitre – mi hanno confermato che la sua storia con il centrodestra è conclusa». E al leader di Fli ha anche spedito un avvertimento: «Sta facendo un gioco assolutamente strumentale, io sono stato chiaro: non faremo accordi con Bersani. Piuttosto dicano loro se intendono fare un accordo con Bersani. Lo escludono?». Ma il bersaglio è anche Pier Ferdinando Casini che vorrebbe ricostruire un'area moderata alternativa al Pdl e al centrodestra. Per un progetto di questo tipo, avverte Alfano, non c'è assolutamente spazio: «In base a tutti i sondaggi non possono arrivare a governare il Paese». «Ci sono solo due modi per far vincere la sinistra – aggiunge – o votarla, oppure spaccare il mondo ad essa alternativo». Poi un consiglio a tutti quelli che, nel suo partito, parlano già di future coalizioni: «Se parliamo adesso di alleanze facciamo una discussione nociva e noiosa. Nessuno si allea con noi se non torniamo forti, se lo torniamo ci sarà una gara ad allearsi con noi. È inutile mettere il carro davanti ai buoi. Il mio scopo è far rialzare il centrodestra italiano e portarlo al successo, perché senza un centrodestra forte pagherà la democrazia italiana». Finito il capitolo alleati e possibili premier, Alfano ha ribadito che il Pdl per le prossime elezioni si sta preparando a cambiare nome: «Potremmo decidere per traguardare una fase nuova. Se decideremo di cambiare il nome lo sottoporremo al giudizio del popolo». E a Lucia Annunziata che lo «stuzzica» sul rapporto con Berlusconi e sulla possibilità che l'ex premier faccia un suo partito Alfano risponde smussando gli spigoli di possibili contrasti: «Ha detto no all'ufficio di presidenza: sto alle sue parole e non ho motivo di non credergli. E poi il fondatore del Pdl ha un ruolo particolare, uno status speciale, come Scalfari per il quotidiano La Repubblica. Finita l'intervista il segretario si è preoccupato di chiedere ai suoi sostenitori cosa pensavano del suo intervento. E lo ha fatto, come ormai è diventata una consuetudine, sfruttando il web, con un videomessaggio su Youtube: «Spero di essere stato chiaro, scrivetemi i vostri giudizi». Aggiungendo un commento, scherzoso, su Lucia Annunziata: «Non me ne risparmia una, ma le interviste vere sono quelle migliori». Intanto la lista dei candidati alle primarie si allunga. Ieri si è aggiunto il deputato Guido Crosetto. «Per rappresentare – ha spiegato – un'idea e un gruppo di persone le quali ritengono che Monti non sia indispensabile e che la sua politica economica, come quella di Tremonti, sia distruttiva per il Paese». Daniela Santanché non risparmia invece l'ennesima polemica: «Ho visto che il Pdl ha messo in rete le regole e questo mi stupisce, mi auguro che se ne parli al più presto. Non vorrei forzature stupide che non porterebbero a cose positive». Cresce anche il numero di candidati per la presidenza della Regione Lazio. Ieri ha annunciato che si presenterà anche Silvano Moffa, ex Pdl e oggi leader di Azione Popolare. «Vedo che nel Pdl c'è tanta incertezza – ha spiegato ieri nella convention romana del suo movimento – Io voglio uscire da questa rassegnazione. Candidarmi alle primarie del Pdl? Assolutamente no, farò una mia lista autonoma federata con altri partiti che ci vogliono stare».

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