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Impiegati, ingegneri, medici, disoccupati e cassintegrati.

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Èpronta con tre mesi di anticipo (sempre che si voterà, come sembra, il 10 marzo) la lista dei candidati al Parlamento del MoVimento 5 Stelle. Restano le polemiche sul numero dei votanti (su 95 mila iscritti sarebbero meno di 30 mila, denunciano alcuni attivisti) ma il comico è orgoglioso. In un video sul suo blog, seduto alla scrivania della sua casa di Genova, è un fiume in piena: «Si vota per la prima volta on line, non c'è un partito, un movimento al mondo che faccia una votazione via internet, a costo zero». Beppe insiste: «C'è un risultato splendido». In Parlamento «ci saranno più donne che uomini, massaie, casalinghe, operaie, cassintegrate». Si compiace: «Meraviglia, il popolo. Questa parola che ti viene da ridere, il popolo, ci sarà davvero il popolo, quello che si conosce in mezzo alla strada, sugli autobus, nei ristoranti, per le vie, è quello lì il popolo». Non quelli, precisa, «che ridono con quelle faccette di cazzo negli spot televisivi» ma gli altri, «quelli che si fanno il mazzo, il culo, a lavorare. Vedremo questa gente qua seduta in Parlamento. Ed è una meraviglia umana». Il comico ha difeso anche i filmati "fatti in casa" dagli attivisti per presentarsi agli elettori delle «parlamentarie» on line. Sono stati criticati da tanti. Grillo si irrigidisce: «Ho visto della gente che si fa il mazzo per sopravvivere tutto il giorno e averceli in Parlamento per me è una grande, grandissima conquista». Rivendica anche i tempi: «Conoscerete tre mesi prima le persone che se saranno elette andranno in Parlamento. Avrete i nomi, il loro curriculum, tutto, potete andare a vederli, guardarli in faccia, criticarli oppure aiutarli, abbracciarli ed essere con loro in questa avventura straordinaria o essere contrari». E anche qui il comico genovese si sofferma, perché le critiche al meccanismo delle votazioni on line sono state parecchie. «Abbiamo un sacco di gente contraria...che non è riuscita a farsi eleggere - spiega Grillo - ma qui non c'è la poltrona, uno vale uno veramente. Quindi se uno si lamenta vuol dire che non fa parte culturalmente del MoVimento 5 Stelle. A noi interessa il gruppo, le idee e il nostro programma». Ma c'è chi critica lo stesso. Qualcuno se la prende con Grillo «perché dopo aver rimandato due volte il mio documento, da marzo, ho infine scoperto di non essere certificato - lamenta Dario - Sarebbe questa la democrazia virtuale?». Qualcuno fa i conti: «95.000/1.400= 67,9 preferenze medie. Ogni iscritto, 3 voti: 95.000/3= 31.667 votanti. 31.667/1.400 = 22,7 iscritti per candidato. Partecipazione dal basso? Più che altro, piccoli club privati e casta estremamente chiusa». Voci critiche, dunque, ma anche tanto entusiasmo. «Oggi, dando un'occhiata ai candidati delle circoscrizioni 5 stelle, ho pianto lacrime di commozione», scrive Lorenzo. «Certo ci sono tante cose da fare, tanti errori dai quali imparare - ammette un attivista - Ma siamo partiti e non ci ferma più nessuno». Il M5S starebbe al 19,5% secondo il sondaggio realizzato ieri dall'Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su RaiTre. Ma ancora mancano tre mesi alle elezioni. Se si andrà a votare col Porcellum è probabile che i delusi aumentino, come i consensi per il MoVimento.

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