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Appello a Monti e Hollande: «Più impegno sulla Tav»

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Nondichiarazioni di principio, ma calendario, finanziamento e soprattutto volontà politica. Soltanto i capi di stato possono essere i "capistazione" che danno luce verde all'alta velocità tra l'Italia e la Francia». C'è fermento alla «Transalpine», il comitato francese promotore della Tav Lione-Torino, il progetto mille volte discusso, varato, osteggiato che sembra adesso ad un passaggio decisivo. Lunedì, al vertice Francia-Italia nel capoluogo del Rodano, il collegamento ad alta velocità che dovrebbe vedere la luce nel 2025 (ma una fonte dell'Eliseo ha lasciato capire proprio in questi giorni che potrebbe slittare al 2028), sarà l'argomento principale di discussione. E gli occhi della Francia che preme per il progetto - l'opposizione, Oltralpe, si concentra fra alcune frange di ecologisti e sulle eccezioni sollevate dalla Corte dei Conti - sono rivolti a Lione. «Spero che anche stavolta non si accontentino di dichiarazioni di amicizia e stima fra i due paesi - dice Francois Lepine, vicepresidente del Comitato per la Transalpine - le relazioni tra Francia e Italia sono eccezionali. Ma per andare avanti adesso servono impegni concreti, ratifiche, la nomina delle figure pubbliche necessarie, il piano di utilizzazione dei fondi Ue. Soltanto se da Lione arriveranno questi impulsi, sarà possibile dare inizio ai lavori del tunnel di base, quello del Moncenisio, all'inizio del 2014. Prima di quella data dovremo avere la certezza dei fondi europei e il lancio degli appalti nei paesi interessati. L'obiettivo resta il 2025 per la conclusione dell'opera». Un obiettivo, però, che fonti dell'Eliseo hanno ipotizzato possa spostarsi in avanti di tre anni: «La questione più complessa - ha osservato la fonte della presidenza francese - è quella del finanziamento in un periodo difficile di ristrettezze di bilancio». I promotori, invece, fanno leva sulla crisi per insistere sull'urgenza di lanciare il progetto: «Quello che ci aspettiamo è che Hollande e Monti - dice Lepine - confermino di voler affrontare questo momento rilanciando la crescita».

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