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«Il vertice di Bruxelles ha sancito un risultato importante dal punto di vista politico.

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Mal'unione tra gli stati Ue si fa soprattutto con la crescita. Per questo è il momento di attivare tutti gli strumenti e le risorse per realizzare sviluppo e rilancio» dice a Il Tempo, Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, responsabile Industria e imprenditoria. Come si fa ripartire la macchina produttiva europea? Il vertice di Bruxelles ha dato via libera al Patto per la crescita che stanzia 10 miliardi di euro per la Banca Europea degli investimenti oltre a riorientare 120 miliardi di fondi strutturali verso le nuove priorità. Proposte concrete? La Commissione aveva annunciato che parte dei 10 miliardi girati alla Bei, che in realtà generano una massa di investimenti di circa 180 miliardi, fosse utilizzata per una serie di settori strategici. Una parte di questi fondi saranno così utilizzati per una serie di piani d'azione dedicati alle costruzioni, ai cantieri navali e all'auto. Cosa prevedono? Per quanto riguarda le costruzioni ho presentato un progetto a Istanbul alla Federazione europea delle costruzioni. Era il 9 giugno scorso. È centrato in particolare su cinque punti: favorire gli investimenti, migliorare le competenze, spingere verso un uso più efficiente delle risorse, rafforzare il mercato interno e promuovere la posizione competitiva delle imprese del settore. Le costruzioni sono un settore strategico della politica industriale Ue e italiana. Non è un comparto maturo? No. Se puntiamo sull'applicazione della green economy e cioè si parte dalla riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente. Un'edilizia innovativa, sostenibile e intelligente rappresenta il nostro asso nella manica per coniugare politiche di crescita e di rigore. In particolare, se vogliamo raggiungere gli obiettivi 2020 di risparmio energetico, dobbiamo accelerare l'attività di riqualificazione ed essere ambiziosi nell'abbattimento dei consumi degli edifici esistenti. Serviranno incentivi economici importanti? Infatti un altro punto imprescindibile riguarda il mantenimento delle misure nazionali a sostegno del settore, già in vigore negli Stati membri come gli incentivi fiscali, le aliquote Iva ridotte e i tassi d'interesse agevolati. Proprio per questo nei prossimi giorni invierò una lettera ai Ministri dell'Industria e dell'Economia dei 27 Stati membri per invitarli a mantenere, prolungare ed estendere gli incentivi nonché a riflettere sull'interazione delle misure di sostegno all'edilizia adottate a livello europeo e nazionale, per ottimizzarne la portata. Torniamo al vertice di Bruxelles cosa portiamo a casa veramente? Sicuramente un risultato positivo per una serie di motivi. Sono state adottate decisioni che avranno applicazione pratica in tempi rapidi e il patto per la crescita. In più lo scudo anti spread che dovrà essere trasformato in proposte concrete il 9 di luglio dalla riunione dei ministri delle finanze. Così si è spezzata la spirale negativa a breve termine e si è messa sul giusto binario la strategia di lungo termine che dora essere approvata entro la fine dell'anno. Mi riferisco all'europeizzazione delle banche, alle creazione di un ministero del Tesoro unico e una possibile mutualizzazione del debito. A questo va aggiunta la ricapitalizzazione delle banche spagnole. Si tratta di decisioni tecniche e importanti. Ma sembra cambiato qualcosa anche a livello di clima. Che ne pensa? Corretto. Stavamo in mezzo al guado. La politica ha dato una risposta a lungo termine verso la creazione degli Stati Uniti Europei. La politica ha dimostrato che quando è unita e compatta può contrastare la forza della speculazione. Alle fine è arrivata netta la sensazione di un percorso disegnato con l'obiettivo preciso di creare una vera Unione di Stati europei. Anche la Germania si è dovuta piegare? La Germania ha cercato di tutelare l'interesse particolare. Questo perché la Merkel deve rispondere all'opinione pubblica tedesca che vuole rigore e riforme. È però arrivato il momento che anche la Germania cedesse qualcosa in cambio delle riforme. Che bisogna avere il coraggio di fare. Non credo che si risolva tutto aumentando le tasse. Serve un'azione forte per animare e rilanciare l'economia reale. Penso al mio piano d'azione sulle costruzioni sarà approvato prima della pausa estiva dalla Commissione Europea. Cosa manca ancora? Dobbiamo andare avanti nella trasformazione delle Bce in una Fed. Serve una politica energetica comune e anche una difesa comune. Italia protagonista del vertice? L'Italia ha avuto sempre un ruolo importante nei vertici europei . In quest'ultimo summit in particolare Monti è stato molto credibile sul piano internazionale. Ma non dimentichiamo il vertice di Pratica di Mare nel quale Berlusconi fece incontrare Putin e Bush. La partita Germania Italia ci ha aiutato a vincere la partita con la Merkel? Tutto aiuta. Anche lo sport quando si vince. Il match più importante però si giocava a Bruxelles.

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