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Dall'A alla Zeta: 007 senza misteri

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Un dizionario dei termini usati dall'intelligence per conoscere i servizi segreti

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Un'operazione«trasparenza» che vede i servizi segreti italiani impegnati nel dissipare sospetti e faciltare la comunicazione con la società civile. Un piccolo passo rappresentato da un volumetto presentato ieri pomeriggio a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni De Gennaro, dal neo direttore del Dipartimento delle informazioni per la Sicurezza (Dis) Giampiero Massolo, e dall'ex direttore dell'Aise ammiraglio Bruno Branciforte. Si tratta di un glossario con 259 termini che si riferiscono a vocaboli specifici del linguaggio di intelligence. Una neccesità per diffondere quella cultura della sicurezza invocata dalla stessa legge di Riforma dei servizi segreti. «I servizi segreti devono superare la sindrome da separatezza - ha affermato Gianni De Gennaro - Finché resiste questa sindrome c'è il rischio di devianze perché è nell'ombra che si possono alimentare in un modo o nell'altro comportamenti, diciamo così, non corretti». Il sottosegretario De Gennaro ha infine citato l'«Abecedario» di Francesco Cossiga come un precursore di questo dizionario. «I servizi, ha detto, sono necessari per mantenere la democrazia», indulgendo nella citazione di Norberto Bobbio. Un'iniziativa di trasparenza di un mondo sospeso tra la visione idealizzata della letteratura e del cinema - quest'anno cade il 50esimo anniversario del primo 007 di celluloide- e i ricorrenti sospetti di deviazioni alimentati da vecchi scandali, veri e presunti. Una lettura dedicata a principianti, esperti e gente comune. Termini comprensibili anche per i non addetti ai lavori, come «agente doppio» o «segreto di Stato», ad altri meno immediati come «analisi swot» o «grey literature» che non si riferisce a un genere letterario bensì indica notizie o dati pubblicamente disponibili, ma ad accesso limitato. «Need to know», ovvero necessità di conoscere, uno dei termini presente nel glossario, per meglio interagire con la società. Pagine che scorrono da «area controllata» a «psyops» (psychological operations). «Tempest» che indica la tenica per bloccare le emissioni dei propri mezzi di comunicazione. Una scoperta nelle vari livelli di sicurezza. Dove si incontrerà anche qualche sorpresa. Così, sorride De Gennaro, «il termine bruciare un agente non significa chiamare i Vigili del Fuoco» ma è un termine impiegato per indicare la compromissione di un agente, di una fonte confidenziale. Con il glossario, ha osservato il direttore del Dis, Giampiero Massolo, «si vuole non solo far luce su un gergo, ma anche compiere un'operazione di innovazione culturale per far comprendere il valore aggiunto dell'intelligence».

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