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I sondaggi gli danno appena il 15%.

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Lesperanze sono riposte nelle primarie. Di cui non si conoscono ancora le regole. Nel frattempo fioccano le proposte, i distinguo, le strategie di marketing. Il Pdl rischia di non riprendersi. L'ultima idea è stata quella rivelata da L'Espresso, la «Rosa tricolore», un network di liste civiche con a capo il sindaco di Firenze, del Pd, Matteo Renzi. Una bufala, assicurano i dirigenti del Pdl. È stato lo stesso Berlusconi, a Fiuggi, a raccontare: «Sono 15 i protagonisti che sono venuti da me intenzionati a fare una nuova formazione politica nel centrodestra. Io ho cercato di dissuaderli tutti, non ho sposato alcuna proposta, anzi sono convinto che tutto l'elettorato del centrodestra deve darsi un'unitarietà». È il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, a tuonare: «Leggendo sul settimanale L'Espresso alcune note riguardanti indirettamente il Pdl, il centrodestra e specialmente l'elettorato, ho avuto il dubbio che è stato pubblicato il verbale di una puntata di Scherzi a parte». Cicchitto ha aggiunto: «Chi fosse convinto di questa fantasiosa operazione dovrebbe avere il coraggio di metterla in campo, non di lavorare a erodere e ad attaccare il Pdl che a questo punto deve fare fino in fondo la sua parte di partito organico, strutturato, democratico, aperto, ma non estremista e dai toni extraparlamentari, capace di difendere gli interessi di un vasto blocco sociale sia stando nell'area del governo, sia eventualmente in quella di opposizione». Non usa mezzi termini nemmeno Guido Crosetto: «Penso che sia giunto il momento per le persone oneste e serie del Pdl, che sono la maggioranza, di fare scelte per difendere la propria dignità personale prima che sia definitivamente calpestata umiliata o ridicolizzata». Il deputato del Pdl continua: «Non ho né il tempo né la voglia né la necessità economica di partecipare a casting o concorsi di scrittura di commedie né tantomeno - accusa l'ex sottosegretario - pormi il problema del confronto o della competizione con amanti dei cani o dei gatti, traffichini o mitomani». Piuttosto «voglio bene e stimo Berlusconi, e proprio per questo penso che ora servano i contenuti, le idee, le proposte, il lavoro, la serietà guadagnata da tante singole persone più che strategie di marketing». Dal canto suo, l'autore del documento pubblicato da L'Espresso, Diego Volpe Pasini, già fondatore a Udine del movimento Sos Italia, ribadisce: «Berlusconi deve completare la rivoluzione liberale avviata nel 1994 e alle prossime elezioni politiche per il centrodestra è meglio vincere sostenendo la lista di Matteo Renzi candidato premier piuttosto che perdere se sarà senza il Cavaliere». Volpe Pasini ha confermato di «aver sintetizzato il testo nato da incontri con Berlusconi e con altre persone avvenuti tra Arcore e Palazzo Grazioli». E se i «formattatori» del Pdl tornano a mobilitarsi in tutta Italia e propongono al segretario Angelino Alfano un «salva-faccia», cioè un documento politico nel quale si chiede l'applicazione reale dell'articolo 49 della Costituzione affinché i partiti recuperino legittimità e credibilità, il segretario del Pdl taglia corto. «Mi spiaccio - dice Alfano - se da ciò è venuto a Renzi, che disputa una sua gara nel centrosinistra, un danno. Non è una provocazione di Berlusconi ma di qualcun altro che l'ha suggerita a lui. In ogni caso penso che il momento dell'Italia sia talmente serio che occorra occuparsi solo di cose serie e noi siamo persone perbene, gente seria, competitori leali». A. D. M.

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