Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Il Segretario di Stato vaticano card.

default_image

  • a
  • a
  • a

Unaccerchiamento che lo stesso porporato ha in qualche modo ammesso quando ha dichiarato di essere «al centro della mischia. E vivo queste vicende con dolore, ma anche vedendo costantemente al mio fianco la Chiesa reale, le persone di ogni ambito che mi manifestano il loro affetto e si stringono in unità. Il Santo Padre ha provato dolore non solo per il tradimento di una persona di famiglia ma anche perché la normale e legittima dialettica che deve esistere nella Chiesa assume il volto di una contrapposizione che sembra voler dividere fra amici e nemici. Il Papa stesso ci ha chiesto più volte, in maniera accorata, una spiegazione sulle motivazioni del gesto di Gabriele, da lui amato come un figlio». Il cardinale denuncia «meschinità e menzogne propalate» in questi mesi contro il Vaticano da giornalisti che «giocano a fare l'imitazione di Dan Brown». Bertone vede in queste manovre il tentativo di creare divisioni fra il Papa e i suoi collaboratori. «Il Papa - spiega - ha parlato recentemente di calunnia. Forse occorrerebbe fare una catechesi su questo vizio, per recuperare il senso della ricerca della verità. La grande azione chiarificatrice e purificatrice di Benedetto XVI, sin da quando era prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, in totale sintonia con Giovanni Paolo II, certamente ha dato e dà fastidio». E aggiunge: «Nessuno di noi intende nascondere le ombre e i difetti della Chiesa. Sono innumerevoli - continua - le lettere che mi sono giunte da cardinali, prelati, semplici fedeli per testimoniarmi la loro solidarietà. C'è un tentativo accanito e ripetuto di separare, di creare divisione fra il Santo Padre e i suoi collaboratori. E tra gli stessi collaboratori». Il card. Bertone ha fatto riferimento anche alla violazione dell'art. 15 della Costituzione: «La pubblicazione di una molteplicità di lettere e di documenti inviati al Papa da persone che hanno diritto alla privacy costituisce, come abbiamo più volte ribadito, un atto immorale di inaudita gravità. E un vulnus a un diritto riconosciuto dalla Costituzione italiana. La tutela della privacy del cittadino è ancora valida per la società civile?». Quanto allo Ior, il cardinale ha detto che l'allontanamento di Gotti Tedeschi non va contro la trasparenza ma è frutto del «deterioramento di rapporti tra consiglieri a motivo di prese di posizione non condivise. Per di più, al di là degli scandali passati (che sono periodicamente riproposti per gettare sfiducia su questa istituzione), lo Ior si è dato regole precise ben prima della legge antiriciclaggio».

Dai blog