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Oltre 2.000 agenti per 550 persone scortate

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Adesse sono dedicati oltre duemila uomini delle forze dell'ordine e militari che quotidianamente si alternano nei servizi di protezione. I numeri aggiornati su tutte le persone scortate sono stati forniti nel corso della riunione del 17 maggio scorso del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto al Viminale dal ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri. In quell'occasione c'è stata una revisione del quadro dei tutelati, all'indomani dell'attentato all'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, rivendicato in seguito dagli anarchici e degli attentati alle sedi di Equitalia. Il ministro ha confermato «l'esigenza di mantenere alto il livello di attenzione e di vigilanza, rafforzando i dispositivi di sicurezza nei confronti di obiettivi sensibili e di persone esposte a specifico rischio». Le indicazioni sulle personalità da proteggere arrivano dalle prefetture sul territorio all'Ucis (Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale) che dispone quindi le misure di tutela. Queste ultime sono diverse a seconda del livello di protezione che richiede il personaggio da tutelare. Si va dal primo livello, quello massimo, indicato come «rischio imminente ed elevato», che impiega fino a tre auto blindate e sei agenti, fino al quarto livello, di «basso rischio», che prevede un'auto non blindata e un autista. Le scorte lievitano - secondo quanto lamentano alcuni sindacati di polizia - anche perché è abbastanza difficile toglierle: ad esempio, a chi ha un incarico istituzionale viene assegnata la tutela; ma capita spesso che, una volta cessata dalla carica, la persona continui a godere della scorta anche per gli anni successivi.

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