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Pisapia lascia l'Expo 2015: «Il governo si impegni» Monti: «È un evento strategico, ci ripensi»

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Lofa rimettendo l'incarico di commissario straordinario, una scelta, a sorpresa, che scatena un vespaio di polemiche. La sua non è una semplice minaccia. Venerdì scorso il sindaco ha scritto al presidente del Consiglio Mario Monti per informarlo. E ieri, davanti alla platea di imprenditori dell'assemblea generale di Assolombarda, ha dato l'annuncio lamentandosi della «attenzione insufficiente» del governo e del Parlamento e sottolineando che è «indispensabile che ci sia chi, per il governo, si dedichi a tempo pieno a Expo 2015». «Non significa tirarsi indietro - ha spiegato - ma, anzi, questa vuole essere una spinta a una reale e concreta partecipazione del governo». Una sollecitazione cui, in serata, ha risposto con una nota il premier: «Nell'auspicare un opportuno ripensamento di tale intendimento, ribadisco - come già fatto nella riunione della Coem del 9 marzo scorso - la natura strategica dell'Expo, sia per Milano che per l'Italia intera. Sarà un evento universale dal quale ci si può attendere significative ricadute per l'intero sistema economico italiano. Ciò può avvenire solo con l'impegno collettivo di tutte le istituzioni, centrali e locali, e delle forze sociali». Insomma dal governo c'è la conferma degli impegni presi. Il governatore lombardo Roberto Formigoni, che invita il sindaco a ritirare subito le dimissioni, è comunque preoccupato: «È una doccia fredda. Si esclude la deroga che fin ad ora il governo stava studiando».

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