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Il Papa: «Il matrimonio è quello tra uomo e donna»

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Monito di Benedetto XVI davanti a un milione di fedeli «Nel lavoro e nelle relazioni non prevalga l'utilitarismo»

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Erail tema del settimo incontro mondiale che si è concluso ieri a Milano con la Messa solenne celebrata da Benedetto XVI al Parco di Bresso davanti a più di un milione di fedeli giunti da ogni angolo della terra, con il premier Monti in prima fila. «Tre doni di Dio, tre dimensioni della nostra esistenza che devono trovare un armonico equilibrio» li ha definiti il Papa al termine della sua omelia. Famiglia «fondata sul matrimonio tra l'uomo e la donna» ha ribadito il Pontefice, perché hanno «pari dignità» e «caratteristiche complementari». «Cari sposi, nel vivere il matrimonio voi non vi donate qualche cosa o qualche attività, ma la vita intera» ha ricordato il Papa. Un amore fecondo «innanzitutto per voi stessi, perché desiderate e realizzate il bene l'uno dell'altro»; poi «nella procreazione, generosa e responsabile, dei figli, nella cura premurosa per essi e nell'educazione attenta e sapiente»; infine «per la società, perché il vissuto familiare è la prima e insostituibile scuola delle virtù sociali, come il rispetto delle persone, la gratuità, la fiducia, la responsabilità, la solidarietà, la cooperazione». Una scuola in cui si impara a vivere con serenità e fiducia, in cui sono fondamentali le relazioni personali, tanto più «in un mondo dominato dalla tecnica». Ma Benedetto XVI non si è nascosto le difficoltà che si trovano ad affrontare le famiglie del terzo millennio, a cominciare dal quelle legate alla fedeltà, una parola che oggi sembra aver perso ogni significato: «La vostra vocazione non è facile da vivere - ha detto il Papa - ma quella dell'amore è una realtà meravigliosa, è l'unica forza che può veramente trasformare il mondo». È chiaro che per i credenti il rapporto con Dio dev'essere un punto fermo nel costruire una famiglia; tuttavia il Papa ha ricordato elementi che valgono per tutti: «coltivare il dialogo, rispettare il punto di vista dell'altro, essere pronti al servizio, essere pazienti con i difetti altrui, saper perdonare e chiedere perdono, superare con intelligenza e umiltà gli eventuali conflitti, concordare gli orientamenti educativi, essere aperti alle altre famiglie, attenti ai poveri, responsabili nella società civile». Bendetto XVI è poi tornato ad incoraggiare chi è segnato «da esperienze dolorose di fallimento e separazione. Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono». C'è poi il capitolo dedicato al lavoro e il Papa ha sottolineato che non può dominare l'utilitarismo: «Nelle moderne teorie economiche, prevale spesso una concezione utilitaristica del lavoro, della produzione e del mercato» ma «non è la logica unilaterale dell'utile proprio e del massimo profitto quella che può concorrere ad uno sviluppo armonico, al bene della famiglia e ad edificare una società giusta, perché porta con sé concorrenza esasperata, forti disuguaglianze, degrado dell'ambiente, corsa ai consumi, disagio nelle famiglie». Con conseguenze negative a livello sociale: «La mentalità utilitaristica tende ad estendersi anche alle relazioni interpersonali e familiari, riducendole a convergenze precarie di interessi individuali e minando la solidità del tessuto sociale». Una visione che è alla base dei cosiddetti «nuovi modelli» di famiglia ma che in realtà non contribuiscono alla crescita della società. Infine la festa. Un diritto al riposo che non è solo il giorno del Signore ma quello dell'uomo, in cui può riscoprire valori come «convivialità, amicizia, solidarietà, cultura, contatto con la natura, gioco, sport. È il giorno della famiglia, importante per costruire società dal volto umano. Privilegiate sempre la logica dell'essere rispetto a quella dell'avere: la prima costruisce, la seconda finisce per distruggere». Al termine della Messa il presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, card. Antonelli, ha espresso il ringraziamento al Papa, sottolineato da un lunghissimo applauso. Il testimone passa ora a Filadelfia, dove nel 2015 si terrà il prossimo incontro delle famiglie.

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