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Dopo la sfilata vogliono abbattere le Frecce Tricolori

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Pd, Idv e Sel contro la pattuglia acrobatica Ma l'Airshow di Ostia fa il «pienone»

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Èpartita la crociata contro le Frecce Tricolori, stemma delle forze armate, simbolo dello Stato, emblema dell'unità nazionale. L'occasione per tornare alla carica è stata offerta dalla tradizionale manifestazione che si è svolta ieri pomeriggio a Ostia. Una pioggia di critiche e di accuse messa in relazione - come avvenuto per la festa della Repubblica - con il terremoto che ha sconvolto l'Emilia causando morte e distruzione. Sott'accusa è finito anche il sindaco di Roma. Sentite il senatore dell'Italia dei Valori Stefano Pedica, che annuncia un'interrogazione parlamentare per sapere quanto è stato speso: «Alemanno continua a recitare la commedia degli equivoci. Il sindaco un giorno si cala nei panni del cittadino stizzito per lo spreco di denaro pubblico e non partecipa alla parata del 2 giugno in segno di vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma e il giorno dopo autorizza l'Airshow di Ostia. Ma non si tratta per caso dell'ennesima e inutile manifestazione nel corso della quale sono state bruciate decine di migliaia di euro in carburante per far esibire le Frecce Tricolori e altri velivoli? La solidarietà si dimostra tutti i giorni - aggiunge Pedica - Il sindaco avrebbe fatto meglio a sospendere una manifestazione che in un periodo di grave crisi economica i cittadini vedono solo come spreco di denaro». Non si fa attendere neppure l'intervento di Enzo Foschi, consigliere regionale del Partito democratico: «Alemanno l'altro ieri ha fatto la sceneggiata non andando alla cerimonia del 2 giugno perché - secondo lui - si dovevano destinare i soldi della parata ai terremotati. Ieri, ad appena 24 ore di distanza, scopriamo che ha autorizzato una manifestazione a Ostia con l'esibizione della squadra acrobatica delle Frecce Tricolori. Inoltre - prosegue Foschi - da due giorni Ostia è semi bloccata da transenne e in giro si vedono numerose pattuglie della polizia municipale: strutture e personale che il Campidoglio, ovviamente, paga. Se per Alemanno era uno spreco la cerimonia istituzionale del 2 giugno alla presenza del capo dello Stato, non si capisce perché, a 24 ore di distanza, non sia uno spreco di denaro pubblico l'Airshow di Ostia autorizzato dal Campidoglio». Sulla stessa lunghezza d'onda Leonardo Ragozzino, responsabile cultura di Sinistra e Libertà di Roma: «Sei ore con un interminabile Airshow con funamboli dell'aria e Frecce Tricolori a divorare centinaia di migliaia di euro. Uno spettacolo cancellato da Napolitano a Roma ma riproposto in versione maxi sul litorale». «L'esibizione delle Frecce Tricolori a Ostia è stata autorizzata sia dai vertici della Difesa sia da quelli dell'Aeronautica militare con un programma modificato per offrire un momento di riflessione su quanto avvenuto in Emilia». Lo affermano fonti della forza armata sottolineando che da qui a fine settembre la pattuglia acrobatica nazionale ha quasi tutti i fine settimana impegnati in esibizioni e, dunque, sarebbe impossibile cancellarli tutti. La manifestazione del 2 giugno è una cerimonia formale e ufficiale. Dunque ben diversa da quel che rappresenta una manifestazione aerea come quella di Ostia alla quale ha assistito circa un milione di persone. Un successo straordinario. E proprio per la presenza di così tanta gente, sottolineano ancora dall'Aeronautica, la pattuglia ha voluto mandare un messaggio di solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma, modificando il programma dell'esibizione. In particolare è stato cambiato tutto il saluto finale: le evoluzioni degli aerei non sono state accompagnate, come da tradizione, dalla Turandot cantata da Pavarotti, ma si sono svolte nel silenzio totale. «L'idea del comandante era di abbracciare coloro che stanno soffrendo per il terremoto con un grande tricolore nel cielo, accompagnato dal silenzio». Rintuzza le accuse Giacomo Vizzani (Pdl), presidente del XIII Municipio: «Trovo assolutamente strumentale la polemica sollevata dal centrosinistra, che accusa l'amministrazione di aver sperperato soldi pubblici nell'Airshow. A fronte delle spese in realtà l'evento, grazie alla tassa di occupazione di suolo pubblico, ha garantito il pareggio economico. Nessuno spreco di denaro pubblico. Proprio a sostegno dei terremotati durante l'evento gli organizzatori hanno voluto ricordare le modalità per poter inviare un contributo economico ai nostri connazionali, rivolgendosi ad una platea di circa un milione di spettatori. È solo l'ennesima trovata demagogica della sinistra che costruisce castelli in aria». La crociata sarebbe finalizzata a far diminuire produzione e acquisti dei caccia «F35», peraltro già ridotti da 131 a 90. Un particolare in questo contesto va sottolineato: incombe il rischio di licenziamenti e di chiusura di fabbriche nel settore, uno dei più importanti per l'economia italiana. (ha collaborato Massimiliano Vitelli)

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