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Sorpresa Alfano: legge sul conflitto di interessi

Il segretario del Pdl Alfano

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La «trattativa» è avviata. Anche se nel Pdl il termine non è graditissimo. La proposta sul semipresidenzialismo lanciata da Silvio Berlusconi e Angelino Alfano è una «cosa seria», ripetono, non un colpo ad effetto per cercare di scatenare il caos. Il segretario lo ripete ospite di Porta a Porta: «Noi insisteremo perché si tratta di un'occasione irripetibile per le istituzioni repubblicane. Si tratta di un elemento di efficienza democratica e di buon senso». Peccato che le altre forze politiche non la pensino così. Sarà per questo che Alfano decide, aprendo di fatto la trattativa, di fissare alcuni paletti. Anzitutto la riforma della legge elettorale. Per il leader del Pdl, senza semipresidenzialismo, è impossibile pensare al doppio turno. «La nostra predilezione - spiega - è per il modello spagnolo in cui c'è un rapporto diretto tra il cittadino e l'eletto ma sempre in un quadro di governabilità». Il secondo, più che un paletto, è un'offerta che potrebbe ingolosire, e non poco, chi finora ha detto no. Il segretario mette sul piatto addirittura il conflitto di interessi: «Se ci sarà l'ok all'elezione diretta del presidente della Repubblica, il Pdl è disponibile a trovare una legge sul conflitto di interessi». E a chi gli fa notare che manca il tempo approvare tutto, risponde: «Domani (oggi ndr) sul Corriere della Sera sarà pubblicata una mia lettera in cui farò la sintesi del calendario istituzionale spiegando che ci sono i tempi per approvare le riforme». In ogni caso, assicura, se non si riuscità a portare a casa il modello francese, il suo partito lavorerà «per cambiare la legge elettorale e comunque non ostacoleremo le riforme». E ora che l'amo è stato lanciato non resta che aspettare per capire chi, tra i partiti che siedono in Parlamento, è disposto a sedersi al tavolo della trattativa. In realtà a via dell'Umiltà sono già pronti al peggio. Per capirlo basta leggere uno degli articoli raccolti dal Mattinale (o Quaderno azzurro se preferite), la newsletter del Pdl che indica la linea da tenere sui temi di attualità e viene redatta direttamente a Palazzo Grazioli. Alla fine di una riflessione sulle reazioni a quanto detto venerdì scorso: «Berlusconi e Alfano hanno posto il problema dei problemi, quello della governabilità della democrazia, e hanno indicato una soluzione rispetto alla quale tutti ormai hanno il dovere di assumere le proprie responsabilità. Se si spreca anche quest'opportunità, sarà difficile trovare, prima del 2013, un accordo sulla riforma della legge elettorale. A questo punto, non rimarrà che l'appello alla formazione di un'Assemblea Costituente da eleggere contemporaneamente al nuovo Parlamento». Insomma lo spettro del Porcellum è ancora ben presente. E molto dipenderà dall'esito della «trattativa».

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