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E' saltato tutto, dai partiti al Vaticano

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Cosa voteranno gli elettori nel 2013? A una domanda semplice nel caso dell'Italia segue una risposta più difficile. Mai lo scenario del Paese è apparso più magmatico, a destra e a sinistra. Cosa è accaduto ai poli che si sono contesi il potere negli ultimi vent'anni? Si sono squagliati. Si ricostituiranno? Non come li abbiamo visti e forse neppure come li immaginiamo. Non sappiamo con quale legge elettorale si voterà, ma proviamo a tracciare uno scenario. Centrodestra. Il Pdl secondo i sondaggi è destinato a dimagrire di parecchi punti. Prese il 38% dei voti nel 2008, oggi il suo peso è intorno al 23%. Berlusconi ha fatto il passo indietro, ma Alfano non ha tutto il potere nel partito per fare il segretario che pianta, pota e taglia. Pesa l'ombra del fondatore. La coalizione con la Lega non c'è più, il partito non è guidato dal Bossi in canotta ma dal Maroni con gli occhiali rossi, il Carroccio è in caduta libera. Sintesi: l'asse del nord s'è spezzato. Un'alleanza per il voto ancora non c'è, con i leghisti i rapporti sono tesi, con l'Udc per ora non se ne parla. A meno che non entri in campo Montezemolo come «aggregatore» di pezzi sparsi ovunque. Luca calamita i non allineati a sinistra? Possibile, ma non certo. Perché con un proporzionale «alla greca», le alleanze saltano e allora il problema è tutto nel Pdl: o si riforma e fa qualcosa di centrodestra, o perde tutto in un colpo solo. Se resta questa legge, invece serve la coalizione e allora rientrano in campo Casini e Montezemolo. Torna indietro. Fai un altro giro. Salta. Restituisci i soldi. È il Monopoly della politica. Centrosinistra. Sono fermi alla foto di Vasto, all'alleanza tra Bersani, Di Pietro e Vendola. Tutti quelli che dicono «c'è di meglio» o «serve un'alternativa» sono politologi della domenica. L'unica coalizione possibile è quella. Vince largo, ma poi non riesce a governare. Quelli contro Monti oggi (Bersani lo sostiene) saranno contro l'alleato-Pd domani. Il segretario democratico lo sa e per questo tentenna, al punto da mandare in tilt il flipper di Nichi e Tonino che ieri ha lanciato da «In Onda» un ultimatum: Bersani si decida. Ma anche qui non si scappa dalla legge elettorale e dalle voglie di chiudere la partita in anticipo per evitare la crescita del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo (possibile terzo partito italiano). Voto anticipato? Al Pd converrebbe, ma poi come si governa un Paese tra il Vendolismo visionario e il Dipietrismo mietitrebbiatore? Essere o Avere? In politica, Avere. La partita a scacchi è in pieno svolgimento. Si chiuderà alla vigilia della campagna elettorale. Nel frattempo sul campo(santo) si conteranno caduti e feriti di un conflitto surreale. Sono saltati tutti i punti di riferimento: partiti, Parlamento e governo. Sembrano tutti morti e perfino il Vaticano non si sente tanto bene.

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