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L'Aquila: promesse di poltrone in cambio di voti fra Pd e Fli

Massimo Cialente

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Mentre i ragazzi a scuola sono pronti a privarsi di una figurina di Totti insieme a quella Buffon per avere la copia degli esercizi di matematica già svolti, all'Aquila per avere una manciata di voti in più il candidato sindaco Massimo Cialente offre poltrone e strapuntini ben retribuiti.Uno scambio, così come avviene a scuola. Il problema è che stiamo parlando di futuro e destino del capoluogo d'Abruzzo, di una città che il terremoto del 6 aprile 2009 ha devastato portandosi via 309 persone e lasciando macerie e desolazione. Il coprotagonista di questa vicenda, che vede coinvolto il partito democratico abruzzese è Futuro e Libertà. Un «Protocollo di intesa per la rinascita dell'Aquila» sottoscritto dal segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci e da quello di Fli, il parlamentare Daniele Toto. I sottoscrittori del documento, che non porta una data, «prendono atto della necessitò di aggregare porzioni di città, di società, di forze politiche, anche al di fuori dei tradizionali confini di appartenenza». Un preambolo che dovrebbe indirizzare verso i temi della ricostruzione della città, di un Piano di ricostruzione che tarda ad arrivare, verso le necessità e i bisogni che all'Aquila sono ancora più forti che altrove. Invece la base dell'accordo «per la rinascita» scende di un gradino alto quanto un abisso. E giù un lungo elenco di poltrone e di incarichi che impegnerebbero Cialente con l'apparentamento tra le due forze politiche in vista del ballottaggio. Facile oggi dire che l'accordo è saltato e che quindi tutto diventa carta straccia. Facile dire che chiunque, prima di un voto importante delinea un tracciato politico che comprende anche gli incarichi nel governo cittadino e quindi una ipotetica distribuzione di deleghe. Ma in questo caso l'accordo è andato ben oltre. Qui l'accordo oltre a un posto in giunta, con delega al sociale (che ci poteva stare tutto), è arrivato anche a considerare membri di staff esterno da mettere a disposizione dell'assessore con la possibilità di contratti part time. Solo il procuratore di Balotelli sarebbe così capace di curare nei minimi particolari il prossimo contratto del giocatore. Ma qui, lo ripetiamo, si stava discutendo del futuro dell'Aquila e soprattutto degli aquilani. Di gente terremotata. Si è arrivati così al primo turno, domenica sette maggio. Il risultato delle urne è stato quello ampiamente previsto. Nessuno degli otto candidati ha superato il 50% dei consensi, quello del Pdl si è perso per strada a causa delle spaccature e dei litigi interni. Al ballottaggio arrivano il sindaco uscente, Massimo Cialente, esponente della sinistra riformista che nel Pd ha passato vicissitudini di vario genere, che ha governato per cinque anni un litigioso minestrone politico, e Giorgio De Matteis, vicepresidente vicario del Consiglio regionale, esponente dell'Mpa che come un pifferaio magico ha saputo portarsi dietro malpancisti del Pdl e catturare attenzione e apprezzamento del governatore Gianni Chiodi che è anche il Commissario alla Ricostruzione. Trattative frenetiche in vista del ballottaggio di domenica. Ma le liste che appoggiano Cialente, roba di sinistra, non vogliono appoggiarsi a gente che proviene da destra. Il passato non si cancella. Ma i voti di Fli fanno gola a Cialente, a cui manca una leggera spinta per essere sicuro, almeno sulla carta, di oltrepassare la soglia della metà dei consensi. Ecco, quindi, che il sindaco uscente scrive una mail a Daniele Toto. Tono remissivo, scuse a nome suo del mancato accordo. Si rimescolano le carte. Il montepremi è sceso e quindi l'offerta è minore. Cialente dà la colpa alle liste per un accordo che avrebbe «voluto fare». Parole si stima per il candidato sindaco di Fli Enrico Verini, di amicizia con Luigi Faccia. «Io comunque ho deciso di dare tre postazioni a Fli», scrive Cialente. Presidenze e incarichi in alcuni enti. Compresa la «vicepresidenza della Gran Sasso Acqua - scrive Cialente - postazione molto ambita perché con retribuzione superiore a quella di un assessore comunale». Tutto il resto sono chiacchiere politiche lasciate nel vuoto. L'accordo non si è fatto Cialente afferma che Fli è già con De Matteis, lui smentisce ogni coinvolgimento. Un disastro politico prima ancora di cominciare. «Questa decisione è un mio impegno morale oltre che politico. Spero che tu possa tranquillizzare entrambi i tuoi esponenti locali» chiude Cialente la mail a Toto. E l'impegno morale oltre che politico con gli aquilani?

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