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«Nessuna tassa su cani e gatti» Bufera su un emendamento Pdl

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Dopoil putiferio scatenato nel pomeriggio di ieri dalle voci di una nuova imposta sugli animali domestici, il Pdl, per bocca di Fabrizio Cicchitto, ha preso le distanze dal provvedimento: «Per quanto ci riguarda, non passerà alla Camera» ha detto il capogruppo Pdl. Anche il sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo, ha cercato di calmare gli animi via Twitter: «Tranquilli nessuna tassa sugli animali domestici - ha scritto Polillo -. La mia era solo una battuta nei confronti di un deputato che l'aveva proposta». Lo stesso Polillo si era detto inizialmente concorde «in linea di principio» sulla proposta partita da due deputate del Pdl, in dirittura d'arrivo dopo un iter cominciato nel 2009 nell'ambito della lotta al randagismo. La proposta di una nuova tassa comunale per i proprietari di cani e gatti è nata da un'iniziativa di Jole Santelli e Fiorella Rubino Ceccacci. Secondo il testo, «i comuni possono deliberare, con proprio regolamento, l'istituzione di una tariffa comunale al cui pagamento sono tenuti i proprietari di cani e gatti e destinata al finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto del randagismo e dell'abbandono quali incentivi per l'adozione di animali d'affezione». La Rubino Ceccacci ha commentato: «Nessuna tassa dei cani e gatti è prevista nel ddl randagismo, ma solo la possibilità per i Comuni di poter istituire una tariffa comunale destinata al finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto del fenomeno». Molte le polemiche. Il leghista D'Amico ha rilevato come, tra le tasse introdotte dal governo Monti, «manchi solo quella sull'aria». Netto anche Domenico Scilipoti (Mrn): «Il governo ogni giorno tira fuori un'ipotesi di nuova tassa sempre più assurda, manca solo che propongano una tassa su mogli e figli». Via libera invece all'accordo governo-Anci a favore delle famiglie con bimbi. Dal 1° giugno alcuni prodotti per la prima infanzia di largo consumo come i pannolini, il biberon e il latte in polvere costeranno circa il 30% in meno se acquistati nelle farmacie comunali. L'iniziativa - un protocollo d'intesa siglato dal ministero di Andrea Riccardi e dall'Anci - è stata presentata ieri dallo stesso Riccardi e dal presidente dell'Associazione nazionale dei comuni italiani Graziano Delrio.

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