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Bomba contro la sede Equitalia, a Viterbo terzo attacco in quattro mesi

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Unordigno rudimentale, quasi certamente di produzione artigianale, è stato fatto esplodere davanti all'ingresso della sede di Viterbo. Non ci sono stati danni alle persone, anche perché a quell'ora, intorno a mezzanotte e mezza, gli uffici erano chiusi. La deflagrazione ha leggermente danneggiato il portone. Gli investigatori seguono principalmente tre piste: un gesto di emulazione; un'azione di un gruppo organizzato; l'iniziativa isolata di qualcuno che ha problemi con l'agenzia di riscossione. Si tratta del terzo «attacco» in quattro mesi alla sede di Equitalia di Viterbo. Una settimana fa, un imprenditore di 70 anni, residente nella Tuscia, mentre era al telefono con un sindacalista della Uil, aveva minacciato che si sarebbe recato all'Agenzia delle Entrate con la pistola in mano e avrebbe fatto una strage tra impiegati, in quanto si sentiva perseguitato. «Sono disperato - disse l'uomo agli agenti della Digos che immediatamente fecero irruzione nella sua abitazione dopo l'allarme lanciato dal sindacalista - la mia azienda è stata dichiarata fallita e sono pieno di debiti. Vivo con una piccola pensione e il fisco non mi dà tregua». Venne denunciato per procurato allarme. Il 16 gennaio precedente, con una telefonata anonima al comando provinciale dei carabinieri di Terni, uno sconosciuto avvertì che era stata piazzata una bomba nella stessa sede. Fu immediatamente disposta l'evacuazione degli uffici. Le unità cinofile annusarono dell'esplosivo in due scatoloni, ma si trattava di un falso allarme: i cani furono ingannati dall'odore della carta chimica di alcuni scontrini fiscali. Così fu dichiarato il cessato allarme. «Potrebbe sembrare inutile o demagogico - afferma Emanuele Fiano, Responsabile Pd Sicurezza - commentare ogni singolo episodio criminoso che si verifica in queste settimane contro le sedi di Equitalia in tutto il Paese. Noi del Partito democratico pensiamo invece che vada condannato con forza ognuno di questi episodi, grandi o piccoli che siano. La bomba esplosa questa notte a Viterbo dimostra che esiste nel Paese un clima pericoloso che traduce in violenza il disagio sociale e l'attuale crisi economica». D'altronde, il malcontento della popolazione è ormai noto. Dall'ultimo sondaggio effettuato dalla Swg, reso noto proprio ieri, si apprende che più di 8 italiani su dieci non condividono i metodi di Equitalia, mentre il 67% del campione ha invitato i propri Comuni di residenza ad abbandonare questa agenzia di riscossione.

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