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Lusi racconta tutto E l'inchiesta si allarga

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Senato La Procura potrebbe chiedere i verbali delle dichiarazioni alla Giunta per le Autorizzazioni

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Perchéstavolta il tesoriere del partito indagato per aver utilizzato i soldi della cassa come fossero un patrimonio personale (23 milioni di euro in tutto), non ha raccontato le «sue» verità in tv o ai quotidiani ma direttamente ai membri della Giunta per le Autorizzazioni di palazzo Madama che devono decidere sulla richiesta di arresto nei suoi confronti. E i senatori mercoledì sera sono rimasti abbastanza sorpresi dal fatto che tutto quello che Lusi raccontava non era nei verbali dei magistrati. Non c'erano, ad esempio, le accuse nei confronti di Francesco Rutelli, di Enzo Bianco e del sindaco di Firenze Matteo Renzi, il racconto dei versamenti di denaro sui loro conti. E quando i suoi colleghi di palazzo Madama gli hanno chiesto di spiegare il perché di quella mancanza Lusi non ha potuto far altro che allargare le braccia: «Non lo so, io sono stato interrogato per sei ore dai magistrati, ho detto tutto, ma alla fine è stato verbalizzato solo quello che riguardava me e non gli altri». Un «buco» sul quale presto la Procura di Roma potrebbe decidere di far luce, acquisendo quelle dichiarazioni. Il procuratore aggiunto Alberto Caperna e il pm Stefano Pesci sarebbero orientati infatti a chiedere alla Giunta copia del verbale per valutare se quello che ha raccontato Luigi Lusi possa contribuire a stabilire altri coinvolgimenti nella vicenda. E nel suo racconto i coinvolgimenti sarebbero tanti visto che Lusi ha detto di non «aver mai agito di mia iniziativa. A cominciare da Francesco Rutelli, oggi leader dell'Api e all'epoca esponente della Margherita, al quale Lusi avrebbe girato soldi per la sua Fondazione. Versamenti di cui il senatore ha assicurato esistano tutti i relativi bonifici. Impossibile invece provare l'altra affermazione del tesoriere, di aver versato contanti a intervalli regolari all'ex sindaco di Roma. Accuse pesanti anche a Matteo Renzi: Lusi avrebbe versato soldi a una società che ha gestito la sua campagna elettorale. E infine valanga di veleni anche nei confronti di Enzo Bianco: il tesoriere avrebbe sostenuto di avergli versato circa 250 mila euro l'anno per pagare i dipendenti ma anche una specie di «paghetta» prima di 3500 euro al mese poi saliti a 5500 direttamente sul suo conto senza fatture e senza alcun giustificativo. Dunque Rutelli, Renzi e Bianco. Ma non solo. Luigi Lusi durante l'audizione ha parlato anche della componente degli ex Popolari in qualità di beneficiari, a suo dire, dei soldi della Margherita. Il senatore ha spiegato che eseguiva delle direttive con una divisione del 60 ai Popolari e del 40 ai rutelliani. E quei soldi a chi andavano, gli hanno chiesto i suoi colleghi della Giunta per le immunità. A chi era accreditato, è stata la risposta. Quindi anche ai Popolari. L'unico che non gli avrebbe mai chiesto finanziamenti sarebbe stato Franco Marini. Ovviamente durissime le repliche degli esponenti della ex Margherita tirati in ballo. «Lusi? Un ladro senza vergogna. Un mentitore e inquinatore pericolosissimo, ormai paragonabile nei comportamenti al ben noto calunniatore Igor Marini», ha dichiarato indignato Rutelli. Enzo Bianco ha sfidato chiunque a provare di aver preso soldi in maniera irregolare. «La mia azione è assolutamente legittima – è stata la risposta – nel rispetto assoluto di regole con contratti regolarmente depositati e sulla base di somme accreditate in banche e quindi controllate. Tutto assolutamente regolare e mi onoro di aver rispettato tutte le regole e sono pronto a dire a chi vuole diffondere fango che nessuno mi intimidisce». Il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha addirittura organizzato una conferenza stampa per difendersi. «Rispondere alle accuse di Lusi non è difficile – ha spiegato – È umiliante, casomai. Perché il giochino è chiaro: si vuol far credere che siamo tutti uguali. E che anche quelli che chiedono di abolire il finanziamento pubblico ai partiti sono come gli altri. Anzi, peggio degli altri. Vogliono farci passare da ladri, e per di più da ladri di polli». E ieri sera Renzi ha pubblicato una lista di 56 finanziatori privati per la sua campagna elettorale, come aveva annunciato di voler fare già tre mesi fa. Però che non tutto sia chiaro lo prova anche una frase di un ex dei Popolari oggi nell'Udc, Renzo Lusetti: «La mole di risorse finanziarie sottratte è talmente grande che io difficilmente riesco a pensare che abbia fatto tutto da solo». Ma le dichiarazioni di Luigi Lusi alla Giunta per le Autorizzazioni del Senato sono solo all'inizio. Mercoledì prossimo proseguirà l'audizione. E di sicuro pioveranno altre accuse. E qualcun altro tremerà.

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