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Tensione governo-sindacati sugli esodati

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Mase arrivasse proprio alla vigilia dell'incontro con il ministro Fornero, fissato per mercoledì, il rischio è che ci sia una chiusura al confronto. Almeno è questa l'interpretazione del leader della Cgil Susanna Camusso. Sugli esodati, ha detto, si rischia «lo stesso errore» delle pensioni: «fare un decreto il giorno prima vuol dire che non c'è volontà di relazione». Il decreto del governo ha l'obiettivo di sanare la posizione di circa 65 mila lavoratori. Ma i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl tenteranno di correggere, al tavolo con il ministro del Lavoro, tutte le altre situazioni di accompagnamento alla pensione che rischiano nel tempo di saltare. Al centro del confronto, nelle intenzioni dei sindacati, dovrà esserci la posizione di quei lavoratori ora in cigs, o in mobilità, o ancora in contribuzione volontaria, che, al termine del percorso di ristrutturazione concordato con l'azienda, dovrebbero andare tra 3-4 anni in pensione. È il caso degli accordi con Fiat, per la dismissione e la cessione del sito di Termini Imerese, Fincantieri, Indesit a Merloni. Non solo. Sul tavolo per i sindacati, dovranno essere messe, anche le situazioni meno tutelate e più a rischio; quelle create, in piccole aziende, da dimissioni individuali presentate da lavoratori sulla base di accordi non collettivi. Quello di mercoledì secondo i sindacati non potrà essere che un giro di orizzonte. Fornero ha scritto convocando i sindacati, che «è interesse del governo e delle parti sociali collaborare per rassicurare i lavoratori interessati, evitando incresciose incomprensioni e fraintendimenti». I sindacati hanno chiesto di vedere riconosciute per questi lavoratori le vecchie regole di pensionamento. Ipotesi a cui però il governo guarda con qualche perplessità, preoccupato che ogni soluzione «resti in un quadro di compatibilità finanziaria». Fornero ha abbozzato la possibilità di un eventuale rientro sul campo degli esodati ai quali offrire «nuove opportunità occupazionali». Una proposta che ha lasciato decisamente scettici i sindacati.

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