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Il Palazzo teme l'incognita dei grillini

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Questafrase Beppe Grillo l'ha ripetuta più di una volta e sempre con un sincero stupore nel suo tour elettorale da sessantasei tappe in ventisei giorni. Di piazza in piazza ma sempre all'attacco dei partiti «terrorizzati», secondo il comico-guru. dalla scalata ai consensi del suo Movimento cinque stelle. La più prudente delle previsioni lo dà al 5,5%, la più ottimista per lui al 10%. Comunque sia tanti voti. I grillini, insomma, rischiano davvero di essere la terza forza politica italiana dopo Pd e Pdl. Del resto hanno già 150 amministratori locali, nei Comuni e nelle Regioni (nessun candidato nelle Province «perché vanno abolite») e alla tornata elettorale di oggi e domani si presentano in 14 Regioni e in quasi tutti i capoluoghi di Provincia, da Monza a Palermo, da Genova a Pozzuoli. Sul campo 102 candidati a sindaco. «Noi - ha promesso Grillo nei suoi comizi - entreremo prima in Comune, poi in Regione e poi, quando loro saranno disintegrati andremo ancora avanti. Ora c'è la scelta: o un salto nel buio con noi o un suicidio assistito con gli altri». L'obiettivo finale è il 2013, le elezioni politiche quando, secondo una previsione del sondaggista Renato Mannheimer, il Movimento cinque stelle potrebbe sfiorare il 10%. Senza fare prigionieri.

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