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Quadrio Curzio: fuori dalla crisi con un piano europeo di infrastrutture

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Èquesta la strada per far ripartire l'economia». L'economista e professore dell'Università Cattolica, Alberto Quadrio Curzio, sostiene che qualsiasi sia il risultato elettorale in Francia, ci saranno ripercussioni in tutta Europa per la politica tedesca del rigore. Il risultato elettorale del candidato socialista Hollande segnerà una svolta nella politica economica europea? «L'esito delle elezioni francesi cambierà comunque la situazione europea. Anche se dovesse vincere Sarkozy il suo atteggiamento rispetto alle politiche europee non potrà essere più improntato solo al rigore fiscale e questo perchè crescere è una necessità. Se poi vince Hollande le sue dichiarazioni sono nette, sostiene che il fiscal compact va rivisto e che vanno introdotti gli eurobond. In tutte e due i casi la situazione cambierà. Sarkozy non metterà in discussione il fiscal compact ma certamente chiederà maggiore flessibilità nelle politiche di bilancio e quindi ci sarà una attenuazione del rigore». Cosa farà la Germania e cosa l'Italia? «Abbiamo davanti un anno complesso con le elezioni nei tre principali Paesi europei: a giugno ci sono le elezioni parlamentari francesi poi le olandesi e a primavera quelle italiane e le tedesche. Possiamo prefigurare alcuni scenari. Uno è che il fiscal compact sia approvato ma interpretato con un po' di flessibilità lasciando ai Paesi la possibilità di gestirsi i bilanci. Questo non è sufficiente per rilanciare la crescita». Cosa ci vuole quindi per crescere? «La soluzione migliore sarebbe di mantenere il rigore di bilancio ma rilanciare la crescita europea attraverso grandi opere infrastrutturali europee. I capitali per gli investimenti andrebbero raccolti sui mercati finanziari mondiali o attraverso una modifica del cosiddetto fondo salva stati o con un potenziamento della banca europea degli investimenti. Fondamentale è il taglio delle spese improduttive e l'equilibrio di bilancio anche degli enti substatali, Regioni e Comuni. Le risiorse dovrebbero essere destinate ad aleggerire il peso fiscale e ad opere pubbliche».

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