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Grillo: polizia presto con noi Poi attacca Nichi Vendola

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Sigirerà dalla parte giusta». È solo l'ultimo passaggio del comizio che ha tenuto Beppe Grillo ieri sera a Parma. Il comico aveva già infiammato la sua platea a Cremona, dove si era recato per sostenere il candidato a sindaco del movimento Cinque Stelle. Grillo ha sbeffeggiato i politici di ogni colore e ha attaccato Equitalia e le banche, la chiesa cattolica e il governo. Ha attaccato le lobbies economiche ma risparmia «l'agricoltura che è il futuro del Paese». Usa le parole più dure per condannare il finanziamento dei partiti. «Cinque Stelle aveva diritto a 1,7 milioni di euro, ma abbiamo rifiutato». Ma tra i bersagli del comico c'è il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola: «Si definiva verde, adesso è al vertice di Sel e autorizza la costruzione di inceneritori che inquinano. Vendola Dice che sono l'antipolitica, che sono populista e che sono omofobo? Ma che omofobo, mi sta semplicemente sui coglioni. E pensare che noi lo abbiamo fatto vincere in Puglia». «Si era impegnato a rendere pubblica l'acqua - ha continuato Grillo davanti ai cittadini di Parma - e a non fare più inceneritori e invece non ha fatto nulla. Anzi, ha fatto cinque inceneritori con la Marcegaglia e gli hanno indagato mezza Giunta». «E ora - ha detto ancora al pubblico parmense - vi vogliono costruire un inceneritore che noi abbiamo fatto chiudere a Reggio Emilia.E con noi presto ci sarà anche la polizia». Già nel pomeriggio Beppe Grillo dal suo blog aveva dichiarato guerra alla tv attaccando duramente i talk show politici, definendoli «un'arma contro il Movimento 5 stelle» e spiegando perché i rappresentanti del movimento che ha fondato non devono frequentarli: «Sono spazi poco igienici dove chi partecipa viene omologato alle scorie del Sistema. Chi si siede su quella poltroncina, su quella sedia, è alla mercè di conduttori schierati che hanno due obiettivi: lo share e l'obbedienza al partito o allo schieramento di riferimento». Per Grillo gli esponenti del Movimento 5 stelle «che vi partecipano sono invitati con un solo scopo: quello di fotterli e attraverso di loro il Movimento 5 Stelle. Passare dal palco dei cittadini al trespolo del politico sotto i riflettori in un talk show è un'involuzione del Movimento 5 Stelle, non un passo avanti». Insomma, Grillo non ha dubbi: «La rivoluzione non sarà televisiva. La televisione è in mano al potere costituito. O ti oscura o deforma il tuo messaggio». Ed è il segretario del Pd Pierluigi Bersani a rispondere indirettamente al comico ligure sul finanziamento ai partiti: «Sono per mettere un limite alle spese elettorali: dove non ci sono mettere i tetti, dove ci sono abbassarli. Ma noi non prendiamo lezioni, nemmeno da Grillo».

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