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Caso Lavitola: "Mio fratello voleva ricattare il Cav, pretendeva 5 milioni"

Valter Lavitola, ex direttore dell'Avanti, appena sbarcato dal Boeing 777 dell'Alitalia atterrato a Fiumicino da Buenos Aires

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Valter Lavitola, l'ex direttore de L'Avanti e uomo d'affari, è da ieri in carcere a Napoli, a Poggioreale. A Lavitola è stata notificata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Bari con l'accusa di induzione a rendere alla autorità giudiziaria dichiarazioni mendaci per aver indotto l'imprenditore Giampiero Tarantini a dire che Silvio Berlusconi non sapeva che alle sue feste lo stesso Tarantini portava escort. E oltre alla notifica dell'ordinanza di custodia cautelare della Procura di Bari per induzione a rendere falsa testimonianza, a carico di Lavitola pende l'accusa, e relativa ordinanza di custodia cautelare, dei pm napoletani per corruzione internazionale in riferimento a presunte tangenti a Panama per l'appalto di costruzioni di carceri. L'ex direttore del L'Avanti, inoltre, insieme col senatore Sergio De Gregorio, per il quale è stata inotrata al Senato la richiesta di autorizzazione all'arresto, è indagato per truffa e frode fiscale sui finanziamenti pubblici all'editoria. A Lavitola, De Gegorio e altri quattro indagati si contesta, sempre in relazione alla vicenda di fondi per l'editoria erogati a L'Avanti in virtù di dichiarazioni di copie vendute non corrispondenti al vero, anche l'accusa di associazione a delinquere. Per il caso de L'Avanti l'indagine riguarda 23 milioni di euro arrivati dal finanziamento pubblico dal 1997 al 2011, ed è nata dalle perquisizioni fatte a luglio scorso negli uffici del quotidiano. Accertamenti sono ancora in corso per 500 mila euro ricevuti da Lavitola da Forza Italia e oltre 1,6 milioni di euro dalla Sorem. Invece per le strutture detentive a Panama, appalto da 176 milioni di euro, Lavitola avrebbe promesso al presidente di quello Stato un elicottero, e già versato tangenti per 530 mila euro. Due video pubblicati su internet incastrano Lavitola e aiutano i pm partenopei a ricostruire i rapporti che aveva con esponenti del governo di Panama. Si tratta di «alcuni filmati pubblicati su Internet che ha consentito alla Procura di individuare in particolare tre video, due dei quali riguardanti proprio la missione del 29 e 30 giungo del 2011 del Governo italiano a Panama per la firma di accordi economici». Emerge poi che Lavitola intendeva far recapitare a Silvio Berlusconi una lettera con una richiesta di 5 milioni di euro. E se l'ex premier «non li dava, Valter una volta tornato in Italia avrebbe avuto tutte le giustificazioni anche morali per dire tutto quello che sapeva su Berlusconi». La rivelazione è di Maria Lavitola, sorella di Valter, durante dichiarazioni ai pm napoletani del 17 febbraio scorso, riportate dal gip Dario Gallo nell'ordinanza di custodia cautelare per l'ex direttore de L'Avanti. Maria Lavitola dice agli inquirenti di aver «paura» del fratello «che è molto manesco».

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