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Di Pietro: «Se continuano così i cittadini arriveranno con i forconi»

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Bastanodue parole per scatenare, immediata, la polemica contro il trio Alfano, Casini e Bersani. Dopotutto in questo momento, davanti alla crisi di fiducia dei cittadini italiani, ogni occasione è buona per cercare di lucrare consensi. Così il leader dell'Idv Antonio Di Pietro parte subito all'attacco: «In un momento così drammatico per il nostro Paese, dove il governo ha colpito le fasce sociali più deboli, la politica deve dare il buon esempio cominciando a tagliare gli sprechi e le vagonate di soldi pubblici incassati». «La politica - prosegue - non può far finta di niente e ignorare le condizioni del Paese. Il provvedimento all'acqua di rose proposto da Alfano, Bersani e Casini è una presa in giro per i cittadini e per la dignità delle istituzioni. L'Italia dei Valori si batterà in Parlamento per restituire agli italiani il maltolto. Se si continua così i cittadini arriveranno con i forconi davanti Montecitorio». L'ex pm e il suo partito, comunque, non si opporranno alla richiesta che il provvedimento venga trattato in sede legislativa dalla commissione Affari Costituzionali. Un punto su cui la Lega, invece, non sembra disponibile a fare sconti. Anche se Benedetto Della Vedova (Fli) si dice «sicuro che Maroni non vorrà mettersi di traverso». Ma non è solo Di Pietro a storcere il naso per la proposta di legge presentata da ABC. Contrario pure il deputato del Pdl Giorgio Stracquadanio: «Sono sconcertato dalle parole dei segretari dei partiti di maggioranza a proposito del finanziamento ai partiti e della riforma più che necessaria. In un Paese in cui lo Stato sta strangolando l'economia con una tassazione insostenibile, in cui imprenditori si tolgono la vita per la morsa tra tasse e stretta del credito, la maggioranza nemmeno discute come ridurre la spesa pubblica e con essa le tasse, unica arma per rilanciare l'economia, i partiti non sono nemmeno capaci di un gesto di buona volontà come rinunciare l'ultima rata di un finanziamento più che eccessivo». «Per quanto mi riguarda - assicura -, quando arriverà in commissione e in aula il disegno di legge sul presunto rafforzamento dei controlli, non voterò nulla che eluda il problema della somma che i partiti ricevono dallo Stato». La vera questione, infatti, è che il testo presentato alla Camera non affronta né il nodo dei finanziamenti futuri, né quello dei 100 milioni (ultima tranche dei rimborsi per le Politiche 2008) che i partiti dovrebbero incassare il 31 luglio. E sul punto batte il vicepresidente di Fli Italo Bocchino: «Se cancellare i finanziamenti ai partiti sarebbe un errore drammatico, non ridurli almeno del 50% sarebbe un atto immorale».

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