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Costi della politica: commissione stipendi si dimette

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Risultato nullo per la Commissione governativa per il livellamento retributivo Italia-Europa, che lascia l'incarico. La legge su cui si fonda è "di difficile se non impossibile applicazione" e va riconsiderata. E' quanto emerge dal Rapporto che la Commissione ha pubblicato oggi a conclusione del proprio lavoro. L'attività svolta dalla Commissione, presieduta dal presidente dell'Istat Enrico Giovannini e nata per livellare gli stipendi di deputati e senatori, membri di organi di rilievo costituzionale, vertici di Autorità e amministrazioni, sindaci e consiglieri non può per tanto "assumere alcun provvedimento". Alla base del nulla di fatto - si legge in una nota "i vincoli posti dalla legge, l'eterogeneità delle situazioni riscontrate negli altri paesi e le difficoltà incontrate nella raccolta dei dati non hanno consentito alla Commissione di produrre i risultati attesi". Per questo la Commissione, "segnala al Governo l'opportunità di riconsiderare la normativa vigente, la quale appare obbiettivamente di difficile (se non impossibile) applicazione". "Alla luce dell'esperienza maturata e delle evidenti difficoltà incontrate nello svolgimento dei propri lavori, anche a causa della formulazione della normativa vigente, la Commissione ritiene doveroso rimettere il mandato ricevuto. Il presidente rimane necessariamente in carica. Qualora il Governo ritenesse che la Commissione debba proseguire nei suoi lavori, lo si invita ad esprimere tempestivamente il proprio orientamento, anche procedendo ad una nuova nomina dei suoi membri", si legge nel rapporto.

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