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Il Wall Street Journal paragona il Prof alla Thatcher

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Ilpremier lo aveva già lasciato intendere in occasione della sua conferenza stampa di fine anno: «Non di rado apprendo le cose che ho detto leggendo i giornali... Ci vorrebbe un bollettino giornaliero per dare delle risposte o smentire a quello che ogni tanto leggiamo... Ma, salvo cose importanti per i cittadini, non mi dedicherò molto a questa attività perché non c'è tempo...». Insomma, un esecutivo chiamato a gestire l'emergenza crisi non può sprecare energie ad occuparsi di retroscena più o meno attendibili. Meglio piuttosto vedere cosa pensano i media esteri, quelli che possono influenzare gli investitori. Così è presumibile che ieri il premier sia rimasto piuttosto soddisfatto nel leggere un editoriale del Wall Street Journal che, con un'immagine insolita, ha paragonato la sua azione a quella di Margaret Thatcher. «Monti - ha scritto il quotidiano americano - la settimana scorsa ha lasciato le trattative con i sindacati e ha annunciato che procederà alla riforma delle famigerate leggi sul lavoro, con o senza il loro consenso. Se a Roma sarà risparmiato il destino recentemente toccato ad Atene, segnatevi questa settimana come il momento della svolta». Aggiungendo poi che il premier italiano «ha una opportunità rara per educare gli italiani sulle riforme economiche». Il Professore continua quindi a godere di grande stima fuori dai confini nazionali. Anche se forse sarebbe meglio dire a godere di buona stampa. Lunedì era stato il Financial Times a chiedere ai partiti di non annacquare la riforma del lavoro varata dall'esecutivo. «Molti elementi del piano sono perfettibili - scriveva il giornale della City - ma il piano Monti merita appoggio. C'è un rischio concreto che anche piccoli passi indietro mettano in crisi la «fragile fiducia dei mercati. In particolare è importante che il Pd resista alle pressioni dei sindacati su una riforma di cui il Paese ha da tempo bisogno».

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