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«I vertici della Margherita sapevano»

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L'extesoriere della Margherita Luigi Lusi è stato sentito ieri nell'ambito dell'inchiesta per appropriazione indebita in relazione al "buco" di almeno venti milioni di euro nelle casse del partito in cui ha militato fino alla nascita del Pd. «Ora sono più sereno e sollevato - è stato il suo commento all'uscita -, ho detto ai magistrati tutto quello che c'era da chiarire. Abbiamo parlato di conti, soltanto di conti». Soddisfatto anche il suo avvocato difensore Luca Petrucci: «Di più non possiamo dire perché l'atto è stato secretato dai pubblici ministeri». Secondo quanto si è appreso, però, l'ex tesoriere Dl avrebbe confermato ai magistrati che i vertici della Margherita erano a conoscenza delle sue appropriazioni di denaro. Immediata la replica del legale del partito Titta Madia: «Ritengo del tutto illogico che i leader della Margherita sapessero e approvassero le ruberie ai loro danni. Se Lusi ha fatto queste dichiarazioni segue una linea difensiva del tutto irragionevole». Lusi aveva comunque rilasciato alcune battute al suo arrivo in tribunale. Interrogato sulle ricevute pubblicate sui quotidiani, il senatore ha risposto: «Si vede che qualcuno ha usato la mia carta di credito». Poi ha ribadito che la sua intervista andata in onda durante la trasmissione di Michele Santoro Servizio Pubblico è stata realizzata a sua insaputa, mentre ha negato che sia stato lui a fornire documentazione, riguardante finanziamenti ad altri soggetti, al settimanale L'Espresso.

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