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Vertice Pdl-Pd-Udc, sì alle riforme C'è l'accordo sulla legge elettorale

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Pier Ferdinando Casini insieme al segretario del Pdl Angelino Alfano e al segretario del Pd Pierluigi Bersani al vertice a Palazzo Chigi con il premier Mario Monti

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E' terminato il vertice di maggioranza sulle riforme istituzionali e la legge elettorale: trovata un'intesa sulle nuove regole di voto. La riunione nello studio di Silvio Berlusconi alla Camera tra i leader di Pdl, Pd e Terzo Polo, Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini, è durata circa due ore. Tra i partecipanti al vertice anche Violante, Adornato, Bocchino, Quagliariello, Pisicchio e La Russa . ACCORDO SULLA LEGGE ELETTORALE "Al termine dell'incontro tra Pdl, Pd e Terzo Polo si è convenuto sulla necessita di incardinare parallelamente la riforma della Costituzione e la legge elettorale". Inizia così un comunicato diffuso al termine del vertice tra Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pierferdinando Casini. L'accordo sulla revisione della Costituzione prevede "la riduzione del numero dei parlamentari; la revisione dell'età per l'elettorato attivo e passivo; il rafforzamento dell'esecutivo e dei poteri del premier in Parlamento; l'avvio del superamento del bicameralismo perfetto", prosegue la nota. Per quanto riguarda invece la revisione della legge elettorale, l'intesa prevede "la restituzione ai cittadini del potere di scelta dei parlamentari; un sistema non più fondato sull'obbligo di coalizione; l'indicazione del candidato premier; una soglia di sbarramento e il diritto di tribuna". PD: PROCESSO AVVIATO POSITIVAMENTE "Il processo è stato avviato positivamente". Così Pierluigi Bersani ha sintetizzato il risultato del vertice di oggi con Angelino Alfano e Pierferdinando Casini sulle riforme istituzionali e la modifica della legge elettorale. "E' uscito un comunicato congiunto e questo è un fatto molto importante - ha assicurato - ci sono dei paletti e la volontà di proseguire in parallelo con alcune riforme istituzionali e con la legge elettorale su cui, come noto, il Pd insiste moltissimo e che per noi è prioritaria e dirimente". Certo, ha ammesso, "c'è ancora qualcosa da perfezionare e probabilmente ci riuniremo di nuovo la prossima settimana". Per Bersani, ci sono i tempi per chiudere entro la fine della legislatura. "Se ci si mette rapidamente, certamente ci sono i tempi per la legge elettorale e anche per qualche aspetto della riforma costituzionale - ha assicurato -, bisogna però avviare un percorso sufficientemente condiviso". BERSANI: "VOTO ANTICIPATO? STUDIPAGGINI" "Dobbiamo cercare di collegare l'azione di governo alla sensibilità con ciò che avviene nella società", ha detto il segretario dei democratici Bersani, rispondendo a chi gli chiedeva se il disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro rischia di venire bloccato per lungo tempo in Parlamento. Arrivando a Montecitorio Bersani ha aggiunto: "Noi vogliamo modificare la norma, tutto qua". Sulla possibilità di elezioni anticipate il leader pd è stato categorico: "Non so da dove escano queste stupidaggini, certamente non da noi". LO SPETTRO DELLE URNE E sulla riforma del mercato del lavoro è tensione tra i partiti di maggioranza che, con l'approssimarsi dell'arrivo del disegno di legge "salvo modifiche" in Parlamento, vedono allargarsi le distanze tra le rispettive posizioni. Un clima tanto teso da fare evocare a Mario Monti lo spettro delle urne: "Se il Paese non è pronto per quello che riteniamo un buon lavoro, non chiederemo di continuare", ha detto il presidente del consiglio in visita a Seul. Tra Pd e Pdl è chiamato a mediare Pier Ferdinando Casini che ieri, durante un evento organizzato da "Roma Incontra", è tornato a richiamare "forze politiche e forze sociali al senso di responsabilità" perché, ha spiegato, "l'emergenza nel Paese è tutt'altro che finita".

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