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In Confindustria nasce la corrente Bombassei

Il vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei

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La spaccatura in Confindustria c'è, eccome, ed è destinata a condizionare la governance del futuro presidente, Giorgio Squinzi. Lo scarto di voti, solo 11, che secondo l'esito della designazione della Giunta di viale dell'Astronomia, separa il neo eletto dal patron della Brembo Alberto Bombassei, ha un peso che si sta già facendo sentire. Tant'è che martedì prossimo 27 marzo, la «corrente» di Bombassei si riunirà a Milano per ragionare sulle prospettive di Confindustria. Alcuni imprenditori contattati prevedono che sarà un incontro affollato. La spaccatura è il frutto del malessere della base confindustriale che reclama un profondo cambiamento della struttura considerata pletorica, costosa e scarsamente rappresentativa. In rivolta sono soprattutto le piccole imprese che lamentano il maggior attivismo di Rete Imprese Italia. Il malessere è così profondo che all'indomani del voto di Giunta è circolata l'ipotesi che altre imprese potrebbero lasciare Confindustria. Tanto più che con la vittoria di Squinzi la possibilità di un rientro della Fiat nell'associazione, appare più remota. Lo stesso Squinzi è consapevole di questa situazione. Ieri ha ammesso che l'esito del voto gli ha lasciato «un po' di amaro in bocca». E pone una serie di interrogativi: «se 105 saggi avevano fatto il mio nome alla vigilia, perché le preferenze sono state solo 93? Chi ha convinto gli altri delegati a cambiare idea, quando e perchè? Qualche risposta me la sono data, ma non importa». Poi fa appello all'unità di intenti e ribadisce che «occorre lavorare tutti per obiettivi condivisi». Settori importanti dell'associazione come le tlc, la meccanica, l'editoria, gran parte del Nord e numerose piccole imprese, avrebbero sostenuto Bombassei con uno spostamento di virca una ventina di voti all'ultimo momento. Il patron della Brembo sarebbe, secondo un'immagine che già circola tra i confindustriali, «l'azionista di maggioranza di un presidente di minoranza». C'è chi già prefigura che le prossime riunioni di Giunta saranno tormentate. Il numero dei componenti della Giunta è di 187 membri ma di solito alla riunioni partecipano circa la metà e quindi se i supporter di Bombassei saranno sempre presenti potrebbero condizionare le scelte del presidente. Per evitare un braccio di ferro interno sarà fondamentale la composizione della squadra di Squinzi che potrebbe nominare tra i vicepresidenti qualcuno della «corrente» di Bombassei. Anzi è probabile, come sostengono i rumors, che dalla riunione di martedì prossimo dei sostenitori del numero uno della Brembo, venga una forte sollecitazione in tal senso. Ma soprattutto emerga la richiesta forte di un ammodernamento della struttura, di un cambio di passo accogliendo quele sollecitazioni di un cambiamento espresse in modo esplicito dall'ad della Fiat Marchionne ma ampiamente condivise dalla base. Il past president Luigi Abete non vuol sentire parlare di divisioni. «Ma quale spaccatura? Confindustria è più forte di prima» e bolla come «sciocchezze» le ipotesi di altre fughe dall'associazione. Ora quindi il punto di snodo è la squadra che Squinzi presenterà il 19 aprile. L'elezione vera e propria del vertice avverrà all'assemblea privata del 23 maggio mentre il debutto pubblico sarà il giorno successivo.

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