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Lusi attacca, Rutelli fa beneficenza

Luigi Lusi in una foto del 2008 presa dal suo sito

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La guerra a distanza tra Francesco Rutelli e Luigi Lusi continua. Stavolta, però, è l'ex tesoriere della Margherita, accusato di appropriazione indebita per aver fatto sparire oltre 13 milioni di euro dai bilanci del partito, a intervenire. Non ha gradito le accuse lanciate nei suoi confronti dal leader Api negli ultimi giorni. In una conferenza stampa al Senato lunga quasi due ore, prima e in diretta Tv da Lucia Annunziata, poi. «Parliamo di un ladro», ha ripetuto Rutelli. Di più. Di «un'attività criminale che Lusi sta continuando con tentativi di intimidazioni e minacce», magari consegnando ai media documenti relativi all'indagine «utilizzando una campagna anti-politica, che tende a valorizzare persino i racconti di un ladro, nello spingersi a colpire l'onorabilità di persone integre e oneste». Bè - si difende l'ex senatore Pd ora al gruppo misto - così non è: «Nego con grande forza di aver mai fornito documenti, atti interessanti il procedimento in corso o documenti ad esso collegati, a giornalisti che ne avrebbero poi diffuso i contenuti con mezzi di informazione» spiega in una nota ufficiale. Quanto all'intervista mandata in onda da Servizio Pubblico, (quella in cui si lascia scappare la frase «se parlo io salta tutto il centrosinistra») precisa: «Sono state dolosamente "rubate" alcune mie considerazioni espresse privatamente ad un giornalista e mandate in onda, senza il mio consenso e senza essere preavvisato, in un contesto che ha stravolto il senso ed il contenuto della mia riflessione personale. Già nei giorni scorsi - aggiunge - ho conferito espresso mandato legale di procedere nei confronti dei responsabili». L'ex tesoriere della Margherita lamenta la sua attuale impossibilità di fare chiarezza sulla vicenda: «Da tempo - afferma nella nota - avverto l'esigenza di un incontro pubblico nel quale, pur non potendo, per il rispetto dovuto ai magistrati inquirenti, affrontare il merito delle vicende che mi vedono coinvolto in qualità di indagato, venga chiarito tutto il possibile e rettificato tutto ciò che c'è da rettificare». Ma anche se «questo passo non è ancora possibile - aggiunge - considero mio diritto non essere insultato, intimidito ed essere trattato come ogni indagato nel corso delle indagini preliminari». «È mia ferma volontà difendermi nel processo e non dal processo» ribadisce lanciando una nuova sfida a chi lo ha già bollato «colpevole». Rutelli, intanto, dopo gli sfoghi degli ultimi giorni, prova a salvare il buon nome dell'ex partito: «Proporrò all'assemblea della Margherita - spiega - di destinare l'avanzo di bilancio a finalità di interesse generale come risarcimento per la dignità politica della Margherita, per la fiducia dei militanti e degli elettori. L'obiettivo è di destinare almeno 10 milioni di euro a scopi di alto valore». Il leader dell'Api ringrazia su facebook tutti coloro che gli hanno trasmesso «proposte molto interessanti del non-profit», ma - ammette - le destinazioni «per evitare qualunque rischio di parzialità nelle scelte, potranno essere individuate solo nell'ambito di soggetti pubblici (Stato o enti territoriali): in campo sociale, culturale, civile, e comunque per destinazioni di interesse generale. Un modo, questo - conclude Rutelli - per porre fine a una vicenda dolorosa e negativa con un segnale positivo, degno della storia politica e delle persone oneste che hanno animato la Margherita».

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