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Rutelli al contrattacco. Emiliano: sono un fesso

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Si trovano in due posizioni differenti ma entrambi hanno passato una settimana d'inferno. Il leader di Api Francesco Rutelli e il sindaco di Bari Michele Emiliano hanno anche un'altra cosa in comune: la voglia di reagire. Il senatore ed ex primo cittadino della Capitale l'ha fatto in tv nel programma di Lucia Annunziata. Non sono mancate le scintille. Già pochi giorni fa Rutelli aveva fronteggiato un «plotone» di cronisti in una conferenza stampa fiume. Ieri non è indietreggiato di un millimetro. Emiliano, invece, ha fatto una lunga intervista con Repubblica, dove ha ammesso di essere un «fesso» ma niente di più. «Il processo me lo faccio da solo visto che non sono accusato di alcun reato. Mi processo davanti a tutti per quattro spigole e cinquanta cozze pelose» e «mi condanno. Per leggerezza». Emiliano ha aggiunto: «Ho sbagliato, sono stato un fesso, non certo un corrotto. I Degennaro non hanno avuto favori dalla mia giunta, nulla di nulla». Ammette che «non dovevo accettare quel regalo. Però trovo assurdo mettere sullo stesso piano chi intasca tangenti milionarie e chi accetta un pacco natalizio». Emiliano si dice inoltre «grato» ai magistrati poiché «senza questa inchiesta non mi sarei reso conto di chi sono i Degennaro. Io li consideravo amici e invece mi stavano vicino soltanto per calcolo. Io sono una persona perbene, uno che ha lavorato per il bene della sua città». La sua ascesa politica rischia di essere compromessa dalla vicenda delle cozze e delle spigole? «A me - replica Emiliano - della carriera politica non importa più niente. Voglio salvare il mio onore. Voglio consegnare ai miei figli un cognome pulito, come io l'ho ricevuto da mio padre. Voglio rimanere fino alla fine, sbattere fuori dal Comune di Bari chiunque si sia avvicinato a me per fare i propri affari». Anche a Rutelli ciò che preme di più è l'onore. Tanto da «litigare» con l'Annunziata: «Mo basta. Non mi rompete le palle...» esplode il senatore di Api a un certo punto. Non ne può più della vicenda Lusi, l'ex tesoriere che s'è portato via una quindicina di milioni di euro dalla cassa della Margherita. L'Annunziata lo incalza. «C'è qualcosa che ho preso io? No, neanche un centesimo. Ho chiarito, le ho risposto. E mi faccia anche dire: mo basta». «No mo basta, è venuto qua....Che cosa c'è di male nel fatto che lei riceve questi soldi?», replica Annunziata. «Non li ricevo! Continua a dirlo? - si spazientisce il leader di Api - Li do. Li do. Ma lei ancora insiste? Non li ricevo, li do, l'ho querelato, vuol farsi querelare anche lei?». «E sì, dai...» replica la giornalista. «Ma lei mi ascolta o segue la sua scaletta e ripete le domande che aveva programmato? Devo essere "elogiato" perché mi sono occupato dei temi dell'ambiente? Ho finanziato, io, personalmente, di tasca mia e ancora mi rompete le palle? E basta», aggiunge irritato Rutelli. «Avevo bisogno che lei ripetesse queste cose», dice serafica la conduttrice. «Per andare a dormire tranquilla questa notte? Va bè, ho fatto una buona azione», risponde Rutelli. Alla fine il leader di Api è soddisfatto. «È stata una bella battaglia con la Annunziata, penso che sia stato utile incavolarsi difendendo le proprie ragioni. E questo vale per tutti e due. Il pubblico ora ha certamente le idee più chiare» ha scritto Rutelli su Facebook. Inevitabile che il battibecco catalizzasse l'attenzione di Twitter. Più di un utente ha giudicato la performance del senatore dell'Api «imbarazzante» mentre qualcuno lo ha accusato di essere «solo chiacchiere e senza neanche il distintivo». Qualcuno ironizza: «A Rutelli l'Oscar per la magistrale interpretazione del politico estraneo ai fatti».

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