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In Europa c'è ma non si applica

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Ilreintegro è previsto in gran parte delle nazioni industrializzate, con l'unica eccezione degli Stati Uniti, ma in genere non si applica e il contenzioso si risolve con un indennizzo nella maggior parte dei casi. In Francia il «Code du travail» stabilisce che il licenziamento deve essere per fondate ragioni, va comunicato per iscritto e ha un mese di preavviso. L'indennità legale per chi ha un contratto a tempo indeterminato è concordata dalle parti. Il reintegro in caso di licenziamento illegittimo è previsto ma non può essere imposto: si può applicare in forma obbligatoria solo in casi di discriminazione. In Germania le regole sul licenziamento si applicano nelle aziende con più di 10 dipendenti. Devono esserci ragioni inerenti alla condotta del lavoratore o urgenti ragioni economiche dell'impresa. Il lavoratore ha tempo 3 settimane per impugnare il licenziamento. In linea di principio, si deve reintegrare il lavoratore, ma il giudice ha la facoltà di verificare caso per caso che questo non turbi gli equilibri economici e sociali dell'impresa. In Spagna le valide cause di licenziamento sono inattitudine, incapacità di adattarsi alle modifiche tecniche del lavoro, assenza intermittente, ragioni disciplinari. Serve un preavviso di 30 giorni. I gradi di giudizio sono 3 e ci sono 20 giorni per ricorrere. Il datore di lavoro però può opporsi al reintegro con un rifiuto motivato. In questo caso verserà al lavoratore un'indennità pari a 45 giornate lavorative per ogni anno di anzianità (fino a 42 mensilità), più gli arretrati. In Gran Bretagna il licenziamento è legittimo quando riguarda l'adeguatezza o la capacità del lavoratore di svolgere determinate mansioni.

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